In un’Italia in piena emergenza sanitaria, e ancora sgomenta per le immagini dei camion dell’Esercito che portavano via da Bergamo le bare di tante vittime del Covid, anche la nostra San Severino piangeva, impaurita, la scomparsa di Giovanni Papavero: il primo settempedano a perdere la vita a causa del coronavirus. Da quel triste giorno, era il 23 marzo 2020, è trascorso un anno. La pandemia ancora ci attanaglia, i ricoveri sono di nuovo tantissimi, così come – purtroppo – i decessi, non solo di persone anziane. Pure Giovanni aveva solo 70 anni e, a parte qualche acciacco, non stava male prima del contagio. I sanitari del Covid Hospital di Civitanova, dove era stato ricoverato, hanno cercato di salvarlo in ogni modo, ma alla fine il suo cuore non ha retto. E pochi giorni dopo, il 1° aprile, la stessa sorte è toccata all’anziana madre, la signora Maria Antonini, già afflitta da altre patologie. Aveva 96 anni. Un doppio lutto, in poco tempo, in quella casa immersa nel verde della campagna di Serralta. Un grande dolore sia per la famiglia Papavero, sia per gli amici della frazione.
Molti concittadini conoscevano bene Giovanni, appassionato campione di ruzzola, guardia venatoria, generoso volontario della Croce rossa in tante iniziative. Il Comitato di Serralta si strinse subito attorno alla moglie Angela e alle figlie Samuela e Monia. Anche il sindaco Rosa Piermattei espresse il cordoglio personale e della città per la sua scomparsa, come pure fecero la Polisportiva e la sezione settempedana della Croce rossa.
E’ passato già un anno: la ferita rimane aperta e il dolore non abbandona il cuore di chi amava Giovanni. Solo la preghiera rasserena gli animi. Così, per volontà dei familiari, verrà celebrata in questi giorni una messa di suffragio nella chiesa del Torrone. In ricordo di Giovanni e della mamma Maria, vittime di questo irriducibile Covid.