In attesa del vernissage, previsto per sabato 26 settembre alle ore 17.30 al teatro Feronia, la mostra “Remo Scuriatti fotografo e pittore”, curata dal professor Alberto Pellegrino e dedicata al grande artista settempedano in occasione del 120esimo anniversario della nascita, apre una finestra sul mondo dei social. Su Facebook e Instagram sono infatti presenti due pagine dedicate all’evento che proseguirà fino al 28 febbraio 2021 e che si articolerà in tre sedi espositive: il palazzo della Ragione sommaria, che ospiterà la sezione dedicata alla fotografia e alla prima stagione pittorica, la chiesa della Misericordia, che accoglierà le opere sul paesaggio marchigiano e la serie della Galattiche, e la pinacoteca comunale “Tacchi Venturi”, dove troverà spazio una mostra nella mostra che ricorderà la “cerchia” di artisti che furono molto vicini a Scuriatti.
Le pagine, curate e aggiornate da Alessandra Rossi, permetteranno di raccontare, anche in prima persona, sulle pagine Facebook “Remo Scuriatti – fotografo e pittore” e Instagram “remoscuriatti” l’arte, il mondo ma anche gli amici del protagonista dell’evento espositivo promosso dal Comune di San Severino con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, della Regione, del Consiglio regionale, della Provincia di Macerata, dell’Unione montana Potenza Esino Musone, dell’Arcidiocesi di Camerino – San Severino, dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, dell’Università di Camerino, dell’Università di Macerata, della Fondazione Claudi, della Fondazione Salimbeni, del Rotary Club di Tolentino.
“Dopo tanti anni – spiega l’assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi, che in prima persona si è tanto adoperata per la realizzazione della mostra – riusciamo a rendere omaggio al grande Remo Scuriatti con una mostra di suoi quadri, alla quale fanno da corolla le sue splendide foto e alcune opere di quegli artisti, rappresentanti di un’epoca culturalmente ricca e prestigiosa, che lo hanno circondato e sostenuto con il loro affetto. Ricordarlo permetterà alla città di riscoprire la preziosa memoria di un maestro originale, capace di fondere nelle sue creazioni pittoriche e fotografiche tradizione e modernità. Questo momento rappresenta, dunque, una raffinata tessera che si aggiunge al mosaico culturale della nostra San Severino, nella quale non poteva mancare l’espressione del vivo e sofferto amore che ha legato per un’intera vita Remo al suo luogo natio. L’Amministrazione comunale ha voluto che la Mostra ci accogliesse e ci avvolgesse con l’abbraccio di colori e di figure da guardare, con il senso di meraviglia che immagino abbia provato chiunque entrasse nello studio inquieto e caotico di Remo, con l’impressione di una serenità tanto cercata e forse trovata solo nell’arte. Consideriamo ciascuna opera – conclude l’assessore – come un percorso della memoria, una finestra sul nostro passato che simbolicamente consegniamo alle generazioni future, affinché vi trovino il senso della storia, il senso di appartenenza alle nostre radici, quel senso di comunità che è principalmente tolleranza e comprensione delle diversità”.