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Covid-19: casi in aumento, ospedale camerte non basta più

L’epidemia galoppa anche nelle Marche, dove oggi sono morte altre 5 persone a causa del Covid-19. I decessi arrivano quindi a quota 27, mentre i contagiati sono quasi seicento. Nella provincia di Macerata, secondo i dati resi noti dal Gores, i casi positivi al Coronavirus sono 32. Ieri (mercoledì 11 marzo) erano 17. Se l’ondata non subirà frenate, di questo passo – la prossima settimana – si registreranno centinaia di contagiati nel maceratese e migliaia nelle Marche. Ecco il motivo per il quale la Giunta regionale ha approvato stamattina un’integrazione al piano di organizzazione della sanità regionale. Ecco le linee principali.

Ospedali Non Covid-19

Vengono dedicati esclusivamente ai pazienti NON COVID-19 gli stabilimenti ospedalieri di Urbino, Fano, Fabriano, specifiche aree operative dell’Azienda ospedali Riuniti di Ancona e della struttura di Macerata, nonché di Amandola e Ascoli Piceno. Le strutture sono finalizzate a garantire le risposte ai bisogni sanitari tempo-dipendenti e, in ogni caso, a tutte le attività rivolte a pazienti Covid-19 negativi, non procrastinabili per motivazioni cliniche (ad esempio cardiovascolari, cerebro-vascolari, traumatologici, oncologici indifferibili e così via…).

Tutte le restanti strutture ospedaliere pubbliche – fra cui l’ospedale di San Severino – sono tenute a garantire le necessarie attività assistenziali rivolte ai pazienti Covid-19 positivi.

Il Punto nascita della struttura ospedaliera di Civitanova Marche garantirà percorsi sicuri e isolati, oltre a supporto specialistico infettivologico, dedicati alle donne in gravidanza, positive per Covid-19, che necessitano di ricovero in ambiente ostetrico-ginecologico.

Sospensione prestazioni “D”, “P” e Malus

Gli enti del servizio sanitario regionale sono tenuti a garantire esclusivamente le attività improcrastinabili, concentrandole in sessioni dedicate con percorsi esclusivi e sicuri dal punto di vista epidemiologico e, dove possibile, a sospendere temporaneamente e rinviare le attività assistenziali programmate. Resta confermato il mantenimento di tutte le attività d’urgenza con priorità di ricovero di tipo “A”.

E’ sospesa l’attività specialistica ambulatoriale istituzionale, tranne che per le prestazioni con classe di priorità “U” e “B” e per le prestazioni di controllo non differibili. Le prestazioni con classe di priorità “D” e “P” e quelle prenotate in regime di libera professione intramuraria saranno riprogrammate. Al fine di evitare situazioni di congestione e promiscuità, che possono portare alla diffusione di malattie a trasmissione aerea, anche gli accessi ai punti prelievo devono avvenire solo previa prenotazione. Questa disposizione non si applica alle richieste in urgenza o per le seguenti categorie di pazienti: soggetti in terapia anticoagulante orale, soggetti con malattia rara, oncologici, donne in gravidanza, bambini di età inferiore a 14 anni, ai quali sarà sempre garantito l’accesso diretto, assicurando in ogni caso il mantenimento delle condizioni di sicurezza. La delibera dispone anche la sospensione temporanea delle procedure inerenti il Malus, per il periodo di durata dell’emergenza epidemica.

Ulteriori laboratori per l’esame dei tamponi

La delibera ha inoltre stabilito che, mantenendo il laboratorio di riferimento regionale degli Ospedali riuniti di Ancona per la diagnosi molecolare del Coronavirus, riconosciuto come pienamente affidabile dall’Istituto superiore di sanità (concordanza 100%), si demanda agli enti del Servizio sanitario regionale la possibilità di dotarsi autonomamente di analizzatori per test Covid-19, sempre nel rispetto degli standard di qualità stabiliti dai riferimenti nazionali vigenti. In ogni caso, sarà obbligatorio provvedere all’immediato inserimento dell’esito dell’indagine (positivo/negativo) nel sistema informativo in uso presso il laboratorio, collegato alla nuova piattaforma regionale. Sarà inoltre necessario l’invio del campione all’Istituto superiore di sanità per una conferma diagnostica.

Personale sanitario in quarantena attiva

Sono state fornite le linee di indirizzo per favorire la riammissione in servizio degli operatori asintomatici, attualmente in isolamento domiciliare fiduciario (circa 300). Tali linee sono state discusse con i sindacati del comparto, precisando che gli operatori potranno rientrare al lavoro, opportunamente protetti, come da indicazioni fornite dalle Direzioni generali degli Enti e delle Direzioni delle strutture private regionali sul corretto uso dei Dpi.

 

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