Ormai ci siamo: sabato 14 settembre alle ore 17 vengono ufficialmente inaugurati i due campi da tennis del Circolo di San Severino realizzati dal Comune in superficie sintetica (al posto dei vecchi impianti in terra rossa). Contestualmente inizia l’ottavo Memorial Luigi Gheroni, torneo open maschile e femminile (limitato 2.6) che andrà avanti fino al 29 settembre, con la partecipazione di numerosi tennisti provenienti da diverse parti della regione, e non solo. Quindi, il 17 settembre via ai corsi per ogni età e diverso livello tecnico.
Tutto ciò avviene a distanza di due mesi dalla scomparsa di uno degli appassionati più simpatici e caparbi della storia recente del Tennis Club: Antonio Tiburzi, venuto a mancare all’affetto dei propri cari lo scorso 17 luglio. Aveva 80 anni. Abbiamo appreso la notizia del suo decesso solo di recente, nel momento in cui ci stavamo interessando delle novità del Circolo. E siamo rimasti colpiti subito dall’omaggio che lo stesso Tennis Club gli ha tributato sulla propria pagina Facebook.
Eccolo: “Ora i bimbi hanno palline più morbide e il campo più piccolo per apprendere questo meraviglioso sport. Noi avevamo Andò. Con le fettine e le palle corte. Grazie per tutte le cose belle che ci hai dato”.
Personalmente, conoscevo Antonio dai tempi d’infanzia, quando lui lavorava nella Falegnameria Pepolino al rione Di contro. Sempre con la battuta pronta, un bel sorriso, tanta energia che trasmetteva a chi gli stava accanto. I tennisti del Circolo custodiscono molti aneddoti su Antò (o Andò che dir si voglia)… Negli ultimi anni aveva maturato anche la passione per la bicicletta e spesso faceva delle lunghe uscite sui pedali, magari risalendo la valle del Potenza per andare a trovare amici e parenti o cercare un po’ di fresca quiete estiva. Lo ha stroncato, in poco tempo, un male incurabile contro il quale ha lottato fino all’ultimo con la forza d’animo che ha sempre avuto nella sua vita. Alla moglie Giuliana e ai figli Francesca e Lorenzo rimane un grande ricordo di lui, unito alle testimonianze di affetto e vicinanza che continuano a riempire un po’ il vuoto che la sua partenza ha inevitabilmente lasciato.