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L'uscita del feretro dalla chiesa di San Domenico
L'uscita del feretro dalla chiesa di San Domenico

Tanta commozione per l’ultimo saluto a Samuele Malasisi

«È già in Paradiso». Così avrebbero detto gli anziani in ossequio al vecchio adagio secondo cui l’anima dell’estinto salirebbe al cielo in una giornata di pioggia. Rafforzando la convinzione che Samuele Malasisi sia stato un brav’uomo follemente innamorato delle sue due belle bimbe. «Mio padre era strepitoso. Pensava a noi 24 ore su 24, sette giorni su sette. Voleva sempre farci stare bene. L’unica cosa che mi consola è che te ne sei andato senza soffrire, rivolgendo a noi il tuo ultimo pensiero». È l’accorato ricordo della figlia più grande di Samuele Malasisi che ha commosso i fedeli convenuti nella chiesa di San Domenico. «Papà c’era sempre per noi. Qualsiasi cosa gli chiedevamo, lui ce la dava», ha soggiunto la figlia piccola. Durante l’omelia don Aldo Romagnoli ha paragonato l’affetto dei tanti vicini alla famiglia «a quello di Dio che ci abbraccia sempre», indicando come fonte di speranza la statua del Cristo risorto, significativa a pochi giorni di distanza dalla Pasqua. «Il futuro della croce e, quindi, delle sofferenze umane – ha sottolineato il sacerdote – è l’immagine che si trova alle mie spalle (il Cristo risorto, ndr). Sarà così anche per Samuele e per tutti noi. Nel passaggio ad un’altra dimensione c’è l’abbraccio del Padre. L’abbraccio di Dio a suo figlio è paragonabile a quello dei numerosissimi fedeli accorsi oggi nella chiesa di San Domenico alla famiglia di Samuele. Da poco è trascorsa Pasqua, come ci ha ricordato anche il Vangelo di San Luca letto oggi – ha aggiunto don Aldo -. Maria è diventata nostra madre nel momento in cui ha provato il dolore per suo figlio che sta morendo. E voglio credere che sia stata anche con lui al momento del passaggio di Samuele. Il dolore e la morte fanno parte del nostro cammino. Proprio per questo Gesù lo ha voluto percorrere fino in fondo, per condividerlo con noi. Ma resta l’immagine del Cristo che risorge, vincendo la morte. Sarà così anche per Samuele».

Al termine della funzione numerosi sono stati i messaggi letti per lo scomparso. Dalle insegnanti del Comprensivo «Monti» di Pollenza, istituto frequentato dalle due bambine di Samuele e presente con il Gonfalone ufficiale, che hanno incitato: «Siate speciali come lo era vostro padre», alle amichette della maggiore che hanno promesso: «Ti saremo sempre vicine quando vorrai sfogarti. Conta su di noi!». Poi il lento serpentone all’uscita dalla chiesa e i volti mesti degli amici di famiglia, dei vecchi compagni di squadra, fra cui l’ex portiere professionista Luca Gentili, e dei tanti che conoscevano Samuele. Una persona gentile e gradevole, di cui tutti sentiranno la mancanza.

Lu.Mus.

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