È passata dal rango di semplice comitato ad associazione e ha tutta l’aria di insistere (è stata già varata una raccolta di fondi a proposito) nel progetto di costruire a San Severino una scuola antisismica, secondo i criteri di sicurezza vigenti. L’Associazione Una scuola per la vita ha vissuto una serata particolare, venerdì sera, all’ex Cinema Italia, di fronte ad una platea non numerosissima per eventi concomitanti nel centro settempedano, ma non per questo meno attenta. “Ci siamo voluti chiamare 108 come il numero della roulotte di una nostra amica che è stata il punto di ritrovo per le nostre prime raccolte di materiale a favore dei terremotati – la presidente Cristina Carboni svela l’arcano -; abbiamo scoperto poi che il numero può indicare una pratica yoga che indica il momento di pace dopo la tragedia e descrive numericamente la creazione”. Della nuova “creatura” fanno parte, oltre alla numero uno che ha lanciato la presentazione di ciò che il gruppo è riuscito a fare nel post sisma anche sulle note dei Pink Floyd (“Another brick in the wall”, un altro mattone nel muro…) il vice presidente Massimo Cervigni, Valeria Colafrancesco, Samuela Rotili, Desy De Santis, Claudio Di Celma, Nicola e Oana Fat, Valentina Geronzi, Fausto Giusepponi, la cassiera Alessandra Marozzi, Clora Menichelli, Chiara Paciaroni e la segretaria Valentina Pizzi. L’Associazione è stata salutata positivamente dagli assessori comunali Tarcisio Antognozzi: “Abbiamo iniziato un bel percorso insieme, la nuova scuola antisismica resta per noi una priorità inderogabile” e Vanna Bianconi: “Tanto di cappello all’Associazione. Con la stessa abbiamo iniziato un percorso lungo, che stiamo percorrendo con tenacia ed uniti. Ce la faremo”. Il geologo Di Celma ha messo in evidenza, dati alla mano, la vulnerabilità sismica dell’Alessandro Luzio, provvisoriamente occupato dagli studenti dell’Itis Divini in attesa della ricostruzione dell’edificio di scuola superiore totalmente abbattuto da qualche giorno. L’ingegnere Roberto Di Girolamo è tornato sull’argomento con immagini esaurienti di simulazioni telluriche su strutture in studio, sottolineando due massime di innegabile saggezza: “Il terremoto non si prevede, si previene” e “Il terremoto non uccide, uccidono le opere dell’uomo”. Dopo la toccante testimonianza di Antonio Morelli, presidente del Comitato “Vittime di San Giuliano”, l’onorevole Remigio Ceroni è intervenuto in qualità di sindaco di Rapagnano, “dove abbiamo ricostruito una scuola ormai datata invece di sprecare denaro pubblico in restauri che non avrebbero risolto la situazione”, rimarcando che “in Italia – lo dico anche da ex insegnante – bisognerebbe puntare a rifare il 90% dell’edilizia scolastica investendo puntualmente miliardi ogni anno sulla sicurezza dei nostri “cervelli”. Ma in questa battaglia non trovo alleati”.
Lu.Mus.