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I ragazzi depongono una corona d'alloro al monumento ai caduti
I ragazzi depongono una corona d'alloro al monumento ai caduti

Gli studenti in piazza per le vittime della Grande guerra

“Oggi siamo qui per commemorare, per unire memoria e riflessione, e per rendere il nostro omaggio al sacrificio di tante persone che, con le loro umili ed eroiche manifestazioni del dovere e dell’onore, tennero alto il nome della Patria”. Così il sindaco di San Severino, Cesare Martini, ha salutato in Piazza del Popolo gli oltre duemila studenti di tutte le scuole settempedane che hanno preso parte alla cerimonia commemorativa del primo centenario della Grande Guerra. Accanto al gonfalone della Città anche i labari e le insegne dell’Associazione Combattenti e reduci, dell’Associazione nazionale Arma di Cavalleria, della Croce rossa, dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, dell’Associazione nazionale Carabinieri.

Presenti i rappresentanti dell’Arma, del Corpo forestale, della Polizia municipale assieme a una delegazione ufficiale con la divisa del corpo militare della Croce rossa.
Dopo il ritrovo presso il piazzale dell’Itis “Divini”, un lungo corteo ha attraversato le vie della città e si è fermato al Monumento ai caduti di tutte le guerre per deporre una corona di alloro sulle note del silenzio. Poi la marcia delle decine e decine di studenti è ripresa fino a giungere nella piazza simbolo della città. Qui il sindaco Martini ha ancora ricordato: “La memoria di questa giornata sta nei numeri: la prima Guerra mondiale fece quasi 10 milioni di morti e 20 milioni tra feriti, invalidi, mutilati, prigionieri. A ciò vanno aggiunti i milioni di profughi e di chi non ce la fece a sopravvivere per fame, malattie e stenti. La guerra fu totale perché coinvolse non solo chi fu mandato al fronte e le loro famiglie, ma interesserò l’intera nazione con riflessi devastanti. La prima Guerra mondiale fu un’inutile strage, un’immane carneficina, voluta da pochi, anzi pochissimi, ma pagata da molti con il sangue”.

La cerimonia commemorativa è stata resa possibile grazie al lavoro di squadra offerto dall’Istituto “Divini”, dal Professionale per l’industria e l’artigianato “Pocognoni”, dal Liceo linguistico e delle Scienze umane “Bambin Gesù”, dal Comprensivo “Tacchi Venturi”.

Assente per motivi di salute il presidente dell’Associazione combattenti e reduci, cavalier Umberto Ferroni, ha inviato un messaggio, letto durante i saluti ufficiali, per ricordare “i ragazzi nati nel 1899 che all’età di diciott’anni furono arruolati e mandati al fronte ad affiancare gli altri combattenti. Costoro testimoniano proprio una delle pagine più drammatiche del primo conflitto mondiale. Obbedienti alla chiamata della Patria, in un momento molto difficile nella storia della guerra, sono rimasti nel cuore di tutti gli italiani come riferimento di patriottismo e di solidarietà. Non dimenticheremo mai i loro sacrifici e questo sarà – ha concluso Ferroni nel suo messaggio – il nostro più sincero omaggio alla loro memoria e alla memoria di tutti i caduti”.

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