Una grandiosa Anna Bonaiuto ha letteralmente conquistato il pubblico del Feronia domenica scorsa, trascinandolo alla scoperta di una donna dai tratti ancora indefiniti: Cristina Trivulzio, principessa di Belgiojoso. Siamo nel pieno Ottocento, e l’Europa è scossa dai primi moti risorgimentali, quelli che porteranno anche l’Italia all’unità nazionale. Una storia che i libri ci presentano prettamente “maschile”, segnata dalla forte presenza di uomini, eroi e patrioti. E invece no. La storia di domenica era la storia di una donna: ricca, ma sfortunata nelle sue relazioni amorose, che ha saputo trasformare il dolore in forza, in lotta e in rivincita. Il testo, scritto da Gianfranco Fiore, ripercorre la vita di Cristina Trivulzio: dall’infanzia alla vecchiaia, passando per l’infelice matrimonio con l’infedele Emilio, colpevole di avere contagiato di sifilide la moglie, per i salotti e i teatri francesi, per le battaglie a sostegno della Repubblica Romana e delle cinque giornate di Milano. Passando, insomma, attraverso gli amici e i nemici. Una donna coraggiosa e contraddittoria, che voleva “scandalizzare e sedurre il mondo”; “spia” per gli Austriaci, “sfacciata meretrice” per papa Pio IX, “bellezza affamata di verità” per Heine. Una donna che ha saputo vivere con passione viscerale ogni momento della sua esistenza. Una donna. Come Anna Bonaiuto; la forza della principessa di Belgiojoso è esplosa prepotentemente grazie alle parole, ai gesti e agli sguardi dell’attrice che da sola ha dominato il palco, regalando al pubblico un momento alto di arte teatrale. Nel suo abito d’epoca color nero e nei suoi capelli leggermente raccolti, è stata Cristina bambina, adulta e Cristina morente che, se da un lato ammette di temere l’oblio più della morte, ha ancora la forza e la voglia di fare dell’ironia contro Balzac. Dopo i meritati applausi, sul palco è salito anche Francesco Rapaccioni, direttore artistico, per omaggiare l’attrice, certo, ma anche per rivolgere un ringraziamento a tutti coloro che ogni anno rendono possibile lo svolgimento della stagione teatrale: l’amministrazione comunale, tutti i collaboratori e soprattutto i tanti abbonati, che seguono con fiducia ed entusiasmo le attività del teatro. La stagione invernale sta volgendo al termine, ma il teatro e la cultura non vanno in vacanza; tra poco sarà reso noto il programma estivo. Intanto, domenica prossima si festeggiano i 30 anni del teatro Feronia con il concerto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana alle ore 17 e, a seguire, gli interventi di Luca Maria Cristini su Ireneo Aleandri e il progetto del Feronia e dello stesso Rapaccioni su Filippo Bigioli e le decorazioni del Feronia.
Michela Ciciliani