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La centralina a Selvalagli di Gagliole
La centralina a Selvalagli di Gagliole

“Sacci”, Comitato Salva Salute lancia nuovo allarme

Dal Comitato Salva Salute di Castelraimondo riceviamo, e pubblichiamo, il comunicato che segue, relativo alla situazione del cementificio e agli scenari che accompagnano il suo futuro.

“I Comuni di Castelraimondo, Gagliole e San Severino, la Comunità montana di San Severino , l’Arpam e la Provincia di Macerata hanno firmato a marzo 2014 un protocollo d’intesa per un monitoraggio ambientale nelle aree potenzialmente interessate dalle ricadute delle emissioni del cementificio Sacci per un importo complessivo di 60 mila euro. Sono quindi state posizionate due stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria che rimarranno in funzione per quattro mesi: una nel piazzale della scuola elementare di Selvalagli di Gagliole e l’altra in un parco cittadino di San Severino (rione Di Contro; ndr). Oltre al monitoraggio dell’aria sono previsti controlli anche sul suolo e sui licheni. I controlli dell’aria hanno avuto inizio il 24 luglio (dopo più di quattro mesi dalla firma del protocollo), stranamente proprio il giorno precedente la fermata delle attività del cementificio, nonostante l’azienda avesse comunicato ai Comuni interessati e all’Arpam che la produzione sarebbe stata interrotta. E il monitoraggio ancora continua, ma cosa stiano misurando le centraline non si sa, visto che dalle ciminiere dello stabilimento Sacci per quasi due mesi non è uscito nulla. Considerando che per i controlli sono rimasti soltanto altri due mesi, nutriamo seri dubbi che si possano rilevare dati sufficienti per fare una seria valutazione della situazione. Ci si chiede il perché la centralina installata nei pressi della scuola di Selvalagli di Gagliole sia chiusa-ostacolata su tutti i lati (vedi foto) e “protetta” da un fitto bosco, mentre è prescritto che “ogni albero o ostacolo più alto della centralina deve essere a una distanza di almeno 10 metri, meglio 20…”: criterio che l’Arpam ha rispettato per le altre sue centraline di monitoraggio della qualità dell’aria. Da quanto sopra deriva che il monitoraggio dell’aria risulterà inevitabilmente inattendibile, con uno spreco di denaro pubblico che sarà coperto come al solito dalle tasse che paghiamo tutti. Già ai primi di marzo il Comitato aveva espresso perplessità sul protocollo d’intesa con una lettera inviata agli enti interessati, che puntualmente non è stata presa in considerazione e non ha ricevuto risposta, come tutte le altre. Il coinvolgimento del Comitato e l’istituzione della commissione aperta sulla questione Sacci promessi dal sindaco Renzo Marinelli un anno e mezzo fa sono stati disattesi. Tutte le decisioni sono state prese nelle sedi del potere senza mai coinvolgere i cittadini, nonostante siano stati proprio, e solo, i cittadini a tutelare i diritti di tutti, come anche dimostrato dall’esito positivo dei ricorsi al Tar. Nel frattempo è stata anche pubblicata la proposta di Piano regionale di gestione dei rifiuti che prevede, come orientamento, la produzione di CSS da rifiuti indifferenziati. Questi, come messo in evidenza nel tavolo tecnico regionale, potrebbero essere bruciati nel cementificio Sacci di Castelraimondo, il quale, in ipotesi, potrebbe disperdere nell’aria i residui di combustione di circa 70 mila tonnellate l’anno di CSS (stima dell’intera produzione regionale di CSS) ricevendo in cambio dalla Regione 20 euro a tonnellata, senza che nessuna autorità pubblica demandata alla tutela della salute dei cittadini abbia nulla da eccepire”.

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