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Il sindaco con i tecnici esterni incaricati
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Prg in Consiglio: maratona per 120 controdeduzioni

Dopo una maratona di quasi dieci ore il Consiglio comunale ha licenziato un altro passaggio del lungo iter relativo al Piano regolatore generale. Gli elaborati sono stati restituiti ora alla Provincia che avrà altri 90 giorni per l’ultimo esame prima del ritorno, stavolta per il sì definitivo, nell’aula consiliare. Al momento del voto la maggioranza ha espresso il proprio sì all’unanimità (nove i consiglieri presenti) mentre la minoranza ha preferito lasciare l’aula consiliare. Dopo essere state discusse una a una, sono state approvate – quasi tutte all’unanimità – le 120 controdeduzioni ai rilievi che la Provincia aveva mosso al Piano. “Un atteggiamento questo – ha rimarcato il sindaco Cesare Martini – di grande maturità espresso da tutto il Consiglio, in particolare dai gruppi d’opposizione”. In apertura di dibattito il primo cittadino ha tenuto a ricordare la filosofia del nuovo Prg. “Quello esistente – ha detto – risale al 1995, l’iter per l’approvazione di un nuovo Piano è stato avviato agli inizi del 2000 ed è passato anche attraverso un commissariamento. Nella sua gestione il Piano è stato, dunque, molto sofferto, ma oggi che ci avviciniamo sempre più all’approvazione definitiva, vanno sicuramente ringraziati, assieme ai tecnici che ci hanno lavorato, pure gli assessori che si sono succediti: prima Massimo Panicari, poi Tito Livio Lucarelli e oggi Gianpiero Pelagalli”. Il nuovo Prg – ha aggiunto Martini – non prevede occupazione di nuovo suolo, ma sposa il recupero dell’esistente prevedendo la delocalizzazione di alcune attività produttive e, al contempo, cerca di dare un futuro ad alcune aree come quella di Borgo Conce. E’ un Piano che va alla ricerca della riqualificazione urbana attraverso il recupero delle aree degradate, un Piano che investe sul costruito, utilizzando e migliorando i servizi già esistenti, per non occupare nuove aree, e che tende a mantenere minimo il consumo ulteriore di territorio evitando di spendere risorse per ulteriori servizi, razionalizzando le strutture esistenti. E’ un Piano che punta alla valutazione e riqualificazione dell’asta fluviale affinché il fiume Potenza venga vissuto come elemento vitale della nostra città. Dopo un’ampia discussione, e il dibattito in aula, si è scelto di inserire all’interno dello stesso le cosiddette aree di completamento che stavano a metà fra le strutture già esistenti lungo le sponde del fiume e le aree interne edificate. Per un trattamento di equità di tutti i cittadini queste aree sono state inserite nel nuovo Piano, anche se sono stati aumentati i vincoli normalmente imposti dalla normativa. Il Piano che si avvia ormai verso l’approvazione definitiva – ha concluso Martini – deve rispondere alle esigenze di un territorio diverso da tante altre realtà della nostra provincia per la presenza di una quarantina di frazioni e per la sua grande vastità. Abbiamo cercato in tutti i modi di evitare un ulteriore passaggio in Consiglio per le controdeduzioni ai rilievi della Provincia ma ciò non è stato possibile. Ora ci attendiamo un atteggiamento responsabile. Cioè che i tecnici provinciali non facciamo passare altri novanta giorni prima della restituzione al Consiglio per il sì definitivo. Mi auguro, visti i tempi, la crisi e la necessità di rinascita che passa anche, e soprattutto attraverso il Prg, che San Severino possa voltare pagina”. Prima del passaggio nell’ultima seduta del Consiglio comunale la Conferenza dai capigruppo aveva sposato la filosofia delle controdeduzioni ai rilievi della stessa Provincia “pur non condividendo l’impostazione del Prg”, ha tenuto a sottolineare, da parte sua, il capogruppo di “Una Città da Vivere”, Gilberto Chiodi, aprendo la discussione in aula.

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