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Cittadini mobilitati per salvare l'ospedale
Cittadini mobilitati per salvare l'ospedale

Punto-nascita, per ora la battaglia è vinta

Lunedì 30 settembre, salvo ulteriori sorprese, la Giunta regionale approverà la delibera sulle reti cliniche per il riordino della sanità marchigiana, “congelata” nei giorni scorsi dopo lo stop della V Commissione. Lo ha detto l’assessore Almerino Mezzolani, sottolineando che la riforma andrà avanti nonostante le proteste e le resistenze del territorio. Tuttavia sembra che il reparto materno-infantile dell’ospedale settempedano riesca a salvarsi dalla scure dei tagli. La Giunta regionale, infatti, pare intenzionata a rinunciare – almeno per il momento – all’idea di chiudere immediatamente Osimo e San Severino. E questo a seguito di una serie di consultazioni tra i vertici sanitari regionali e le controparti, a cominciare dai sindaci dei Comuni interessati che hanno fatto sentire le loro ragioni attraverso l’Anci. Sarebbero state recepite, in pratica, le eccezioni al piano di riorganizzazione contestate dalla V Commissione Sanità. Il condizionale però resta d’obbligo, almeno fino a lunedì. Poi, se così sarà, la partita rimane aperta per San Severino, col divieto di abbassare la guardia. Il piano di riordino, infatti, andrà avanti, “ma – precisa il sindaco Martini – tenendo conto dei principi di equità territoriale e di gradualità e coinvolgendo i Comuni interessati”. In particolare sarà necessario organizzare il punto-nascita in condizioni di massima sicurezza, con una guardia anestesista, una ginecologica e una pediatrica, tutte per 24 ore su 24. In tal modo, proseguendo uniti la battaglia, il reparto materno-infantile dovrebbe rimanere aperto e fruibile anche in futuro, a servizio di tante donne – non solo della provincia di Macerata – che scelgono l’ospedale di San Severino per far nascere i loro bambini.

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