L’avvocato Giovanni Chiarella, 46 anni, sposato e padre di due figli, vive e lavora a San Severino da 15 anni. Alle prossime elezioni regionali è candidato al Consiglio regionale con la lista “Marche coraggiose”, che sostiene il candidato presidente Maurizio Mangialardi.
“E’ un progetto nel quale ho fortemente creduto sin dall’inizio – dice Giovanni Chiarella -, una coalizione di governo progressista, civica ed ambientalista, che unisca tutte le forze a garanzia dei valori democratici faticosamente conquistati con la lotta di liberazione e oggi purtroppo messi in discussione: giustizia sociale, diritti individuali, lotta contro ogni forma di discriminazione, valorizzazione del lavoro in tutte le sue forme, della dignità della persona, tutela dell’ambiente. Il nostro obiettivo è l’impegno per la garanzia di un lavoro dignitoso, per uno sviluppo sostenibile, per ridare vita ai nostri luoghi colpiti dal sisma, per le infrastrutture essenziali. Rivitalizzare quindi la nostra economia basata sulla grande operosità dei marchigiani e sul tessuto delle piccole e medie imprese. Un servizio sanitario che deve essere ancora più vicino ai cittadini a partire da uno sviluppo dei servizi territoriali di prevenzione e di cura sociali e sanitari, con particolare attenzione alle non autosufficienze, per ridare speranza e prospettive alle giovani generazioni e ai molti che sono stati duramente colpiti dalla crisi e che sono stati lasciati colpevolmente soli ad affrontare i loro problemi. Il faro deve essere sempre l’art 3 della nostra Costituzione e quindi l’impegno da parte delle istituzioni a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona. La nostra lista chiede con forza una discontinuità rispetto al passato e una sensibilità nuova. Saremo l’ala critica della coalizione di centrosinistra, il pungolo di Mangialardi per cercare di non ripetere più alcuni errori commessi in passato in tema di sanità e di ambiente. Un’attenzione quindi particolare alla sanità, che deve essere e rimanere pubblica, e ai servizi di prossimità che si sono rivelati fondamentali in occasione del Covid. Quindi no alle derive neoliberiste, accentratrici e alla strisciante privatizzazione dell’assistenza sanitaria.
Questa coalizione inoltre, con l’adesione dei due ex consiglieri pentastellati (poi nel gruppo Misto) Pergolesi e Maggi, segna un importante passo avanti nella ricomposizione della frattura tra l’area progressista e il Movimento 5 Stelle, almeno nella sua componente più riformista, due mondi che devono continuare a parlarsi. Non possiamo permetterci che le Marche vengano governate dalla destra. I nostri valori, le nostre tradizioni democratiche sono in antitesi rispetto alle celebrazioni della marcia su Roma e alle derive salviniane. Siamo pronti a mettere sul tavolo idee nuove e coraggiose su salute, lavoro, ambiente, ricostruzione, da portare all’interno di una maggioranza progressista attraverso la competenza di donne e uomini liberi da condizionamenti e concretamente impegnati per il progresso e il benessere del territorio e dei nostri concittadini”.