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L'Autovelox del rumore
L'Autovelox del rumore

Sos decibel: Autovelox del rumore contro marmitte truccate

Il periodo di “quarantena” per coronavirus è terminato, così come l’impegno scolastico. Inizia l’estate e con la bella stagione tornano in circolazione molti motorini “ritoccati” o senza marmitte, supercar con lo stereo “sparadecibel” infernali e “Apette” assai rumorose. Gli abitanti di viale Mazzini e della zona Giardini-stazione ferroviaria non vogliono trascorrere pure i prossimi mesi caldi “tappati” in casa per l’impossibilità di aprire le finestre delle proprie abitazioni a causa di questi rumori molesti, che di giorno non fanno sentire neppure la tv, mentre di sera fanno perdere il sonno, peraltro fino a tarda ora.  “Ci risiamo – dicono i residenti -, è già cominciata la stessa storia degli anni passati. Qui sfrecciano Vespe, scooter, motorini e minicar a tutte le ore facendo un terribile fracasso. Il cavalcavia sembra spesso una rampa di lancio… Abbiamo segnalato il problema alle forze dell’0rdine e ai vigili urbani perché ci vengano incontro e si possa trovare una soluzione al problema. Siamo pronti a raccogliere firme per dare maggior forza alla nostra richiesta”.

Un’idea potrebbe essere quella di sperimentare anche qui il sistema che lo scorso anno venne “provato” in una città vicino Parigi, Villeneuve-le-Roi: una specie di “Autovelox del rumore”, che al passaggio di una moto o di un’auto particolarmente fracassona identifica al volo il veicolo responsabile del caos e “spara” in automatico la multa. Esattamente come succede per chi trasgredisce i limiti di velocità. Una sorta di “radar del rumore”.

“Sarà attivato non appena verrà approvato un nuovo disegno di legge del Governo che autorizza tali sistemi – spiegò allora il sindaco Didier Gonzales – così il dispositivo collegherà le registrazioni audio alle telecamere a circuito chiuso della polizia e invierà automaticamente le multe ai trasgressori”.

“Il rumore è la rovina della vita moderna e un grave problema di salute. Fa male alle persone come il fumo secondario”, spiegò ancora Gonzales, applicando per primo la legislazione francese che limita il rumore dei veicoli, fino ad oggi difficile da applicare perché imponeva di fermare i trasgressori uno per uno.
Quel dispositivo ha 4 microfoni che misurano i livelli di decibel ogni decimo di secondo e possono triangolare la posizione per capire da dove ha origine un suono. Poi il computer mostra un’immagine graficizzata di una scia acustica come una traccia di punti colorati dietro la fonte del rumore in movimento. E il gioco è fatto; multare il fracassone diventa facilissimo, proprio come fa il Tutor o l’Autovelox.

Oltre 50 dispositivi del genere sono stati provati vicino a bar affollati nelle aree di intrattenimento dell’hinterland parigino. E chissà che questi “Radar del rumore” non possano essere sperimentati anche sul territorio settempedano per dichiarare guerra ai cosiddetti “scarichi liberi”.

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