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I moschettieri del re
I moschettieri del re

“Moschettieri del Re”: quattro comici e spontanei eroi

Anni Cinquanta del Seicento, nella Francia del giovane Luigi XIV (il Re Sole), c’è una forte tensione tra la madre del re, Anna d’Austria (Margherita Buy) ed il cardinale Giulio Mazzarino (Alessandro Haber): lo spietato alto prelato sta portando avanti una sistematica persecuzione nei confronti degli ugonotti e la regina vuol far sì che queste vessazioni finiscano. Non sa come fermarlo, e decide così di andare alla ricerca di coloro che in passato già servirono nobilmente la corona di Francia, i quattro leggendari moschettieri: D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Athos (Rocco Papaleo), Aramis (Sergio Rubini) e Porthos (Valerio Mastandrea). Però, ormai, i quattro famosi soldati sono invecchiati: sono dei ruderi sgangherati, acciaccati, consumati dal tempo, dall’alcol e dai rimorsi del passato. Sono fuggiti dal mondo e si sono ritirati nei più lontani meandri della Francia. Ma la regina ha un disperato bisogno di loro, ella sa che ancora possono salvare il paese dal collasso e, con l’ausilio della fidata ancella (Matilde Gioli), li assolda per porre fine alla follia del cardinale. Tra battute, battaglie e litigi questi quattro derelitti gireranno la Francia per contrastare i violenti piani dello spietato porporato.
Moschettieri del Re – La penultima missione, è l’ultima opera di Giovanni Veronesi (noto per aver scritto e diretto film come Che ne sarà di noi e Manuale d’amore). Commedia dal ritmo sostenuto e accattivante, la pellicola riesce ad intrattenere il pubblico dall’inizio alla fine, senza un momento di noia. Gli attori si immedesimano bene nei propri personaggi: l’analfabeta dal forte accento francese D’Artagnan, il libertino bisessuale Athos, il religioso Aramis e l’alcolizzato Porthos creano insieme un gruppetto comico naturale e divertente. Moschettieri del re è una commedia dalla spiccata comicità pulita e non volgare, con una punta di demenza. È un film che non scade nel ridicolo del tipico “cinepanettone”: questi moschettieri sono freschi, divertenti ed irriverenti. Sono compagni d’armi, si stimano e si odiano, si deridono tra di loro. I personaggi di Dumas vengono rappresentati da Veronesi in una chiave farsesca che non decade nel triviale, risultando divertenti nella naturalità dei loro difetti e delle loro azioni. Non c’è l’esagerazione tipica dei film parodistici americani, incentrati sull’eccesso, sul grottesco esagerato: le risate qui sono sincere, scaturite dalle gag e dalle avventure di questi quattro eroi pieni di difetti. Infine, il finale dona ulteriore qualità all’opera. In sintesi, un lavoro ben scritto e recitato, con divertenti personaggi, capaci di dar vita ad una buona commedia, giusta per il periodo natalizio (e non solo).

Silvio Gobbi

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