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L'intervento alla torre di San Domenico
L'intervento alla torre di San Domenico

Il sisma ha lesionato pure la torre di San Domenico

Continuano ad aumentare di ora in ora le richieste di sopralluogo presentate al Centro operativo comunale a seguito del terremoto dei giorni scorsi. Più di 500 le pratiche già protocollate, almeno un altro centinaio in fase di completamento con la compilazione delle schede da parte dei tecnici incaricati dai privati ma anche direttamente dai cittadini. Fra questi ultimi ci sarebbero intere famiglie ma anche condomini di interi edifici e titolari di alcune imprese.

“Si tratta di un’emergenza senza fine – dice il sindaco Rosa Piermattei – che sta costringendo a un superlavoro i nostri tecnici, ma anche i volontari del gruppo comunale di Protezione civile, che ci sono di supporto assieme ai Vigili del fuoco. Vorrei ringraziare quanti, praticamente senza soste, stanno lavorando alle verifiche. E vorrei anche sottolineare l’immediata risposta che stiamo avendo dalla Regione, in particolare dal Dipartimento della Protezione civile, in ordine a sopralluoghi da noi stessi sollecitati come quelli presso gli edifici scolastici. Prezioso è anche il supporto dell’Assem che ha messo a disposizione dell’Ufficio Patrimonio un tecnico accreditato per effettuare le visure catastali necessarie per individuare le proprietà oggetto delle segnalazioni di danno post sisma”.
Complessivamente il sindaco Piermattei ha firmato 14 ordinanze di inagibilità. Ulteriori provvedimenti, solo nelle ultime ore, hanno interessato la torre campanaria e la copertura della chiesa di San Domenico.

L’edificio è stato costruito agli inizi del Trecento dove un tempo si trovava la chiesa di Santa Maria del Mercato. Nel Seicento fu rimodellata ma tuttora conserva, all’interno della torre campanaria, splendidi affreschi tardo trecenteschi di Diotallevi di Angeluccio da Esanatoglia e, nella sagrestia, brani di affreschi dei Salimbeni.

Con l’intervento di due grosse gru sono stati messi in sicurezza i pinnacoli della torre campanaria e sono stati rimossi i mattoni e i coppi dei timpani che in parte erano caduti su un tetto sottostante.

Intanto, l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro sta provvedendo a far compiere sopralluoghi in tutte le chiese del territorio. Da una prima analisi risultano inagibili le chiese di Carpignano (per il rischio esterno), di Cusiano e Santa Lucia del Serrone, mentre, in via precauzionale, sono state chiuse le chiese di Granali, Stigliano e Aliforni. Danni sono stati registrati pure ai locali parrocchiali della chiesa di Colleluce.

E’ chiusa anche la chiesa del “Don Orione”, dove ieri (domenica) non sono state celebrate messe e l’attività del parroco è stata trasferita presso la chiesa nuova del rione Settempeda, dove per domani sera (martedì) è stato convocato anche il Consiglio pastorale parrocchiale.

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