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Il Quartier Militare a San Severino
Il Quartier Militare a San Severino

Grande guerra nelle cartoline: tante curiosità in mostra

La storia della Grande guerra raccontata per immagini. Ci sono cartoline, manifesti e foto inedite nell’esposizione che sarà possibile visitare fino al 17 maggio nelle suggestive sale del Piano nobile del municipio di San Severino. La mostra, che è stata allestita dal Circolo filatelico numismatico “C. Pizzi” con materiali provenienti dalla collezione privata di Adolfo Ciamarra, ricostruisce un interessante spaccato di storia e lo fa, anzitutto, “per non dimenticare”, come spiegano i curatori che propongono un vero e proprio percorso che parte dalla storica seduta della Camera dei Deputati del 20 maggio 1915 in cui l’onorevole Salandra comunicava la denuncia della Triplice alleanza. Lo spazio espositivo dedica grande attenzione anche a San Severino Marche con le cartoline che raffigurano quello che fu il quartiere militare nella zona di Ponte Sant’Antonio e le immagini delle opere dell’artista settempedano Cesare Giri, in arte Giris. Nella mostra è poi ricordata la storia della Mobilitazione civile e del primo sottocomitato d’assistenza alle famiglie dei richiamati che operò proprio in città. Nei fotogrammi che raccontano, a vario modo, le difficoltà di quegli anni c’è anche una pagina diversa presentata dalla mostra: è quella che racconta, attraverso un programma di sala del teatro Feronia, la “Grande serata” di domenica 14 aprile 1918 con un ricco programma di musiche che si chiudeva con il saluto italico di Carducci. Il foglio ricorda anche i prezzi d’ingresso: 0,70 lire per i palchi e 2 lire per le poltrone. I soldati “a bassa forza” potevano però accomodarsi in platea con biglietto unico al costo di 0,35 lire. Fra le memorabilia le cartoline postali e le riproduzioni delle opere degli artisti che collaborarono con il Comitato marchigiano Pro mutilati: Mussini, Castellani, De Carolis, Morelli, Pullini e Marcorelli ma anche le immagini della squadra di ginnastica dell’Opera nazionale “Pro Derelictis” o quelle dell’Istituto salesiano “Don Bosco” di Tolentino, della colonia profilattica marina della Croce rossa italiana di San Benedetto del Tronto, del Comitato per l’organizzazione civile di Tolentino insieme alle cartoline ricordo della Casa del soldato di Tolentino, dell’ospedale militare di Macerata presso il seminario vescovile e il Convitto. Una parte dell’esposizione è dedicata al fronte interno, alle cosiddette retrovie, della prima Guerra mondiale, all’opera della censura, alle lettere alle mamme e ai figli, ai messaggi d’orgoglio dei mutilati. Le Marche tornano alla ribalta, nel dramma, con cartoline e foto dell’attacco austriaco lungo la costa adriatica del 24 maggio 1915 quando la corazzata Radetzky e due siluranti agirono contro Porto Recanati e contro Potenza Picena provocando danni ingenti alla stazione e alla linea ferroviaria. Altro spaccato è infine dedicato alle cartoline militari della Croce rossa internazionale. L’esposizione “La Grande guerra nelle cartoline” presenta anche i numeri del conflitto. Lo fa, come recitavano gli slogan dell’epoca, “per la verità, per la storia, per ricordare”. La Grande guerra costò, come recitava il “Bollettino della Vittoria”, 636mila morti. A questi si debbono aggiungere 975.799 feriti solo fra gli italiani che servirono la Patria.

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