A volte hanno un cuore più grande del nostro. Gli animali. Da diversi giorni un abitante del centro storico ha notato il grande legame che è nato tra due degli abituali volatili che dominano i cieli e gli angusti spazi del cuore della città: i piccioni. Dopo i pasti il settempedano è solito scuotere la tovaglia dalla finestra che dà su un cortile interno, dove i piccioni si radunano subito per cibarsi delle briciole di pane cadute. Un paio di settimane fa è rimasto colpito da un piccione bianco-avana che mangiava con un goffo spiegamento delle ali. Avvicinandolo, si è accorto che aveva problemi alle zampette. Non riusciva a tenersi in piedi, cosicché doveva impegnarsi a fondo per spiccare il volo con un decollo in pratica verticale. Pensava che non potesse avere vita lunga, finché non ha notato una sua degna spalla: un piccione completamente bianco che lo scortava. Di pasto in pasto il residente si è accorto che il piccione bianco, probabilmente il maschio, controllava il… perimetro a quello dalle penne avana, forse la sua compagna, consentendole di mangiare. Quando il piccione infortunato si appollaiava su un balcone di una casa disabitata quello bianco rimaneva costantemente al suo fianco, spulciandolo e proteggendolo durante i momenti di riposo. Forse l’aiuto fra qualche giorno risulterà vano, perché le condizioni del piccione infortunato di sicuro non miglioreranno. Ma resta il bel gesto del piccione cavaliere alla sua dama zoppa. Da emulare.
Luca Muscolini