La Regione assicura “trasparenza e chiarezza delle informazioni” sullo sviluppo degli studi epidemiologici che coinvolgono i territori di Castelraimondo, Gagliole e San Severino. Sono le aree a ridosso del Cementificio Sacci di Castelraimondo, dove studi diversi dell’Istituto superiore di sanità e dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpam), assieme all’Agenzia regionale sanitaria (Ars), hanno rilevato un’eccedenza dei dati di mortalità e ricoveri ospedalieri, comunque non collegabili all’insediamento industriale presente. La rassicurazione è venuta dal direttore dell’Ars, Enrico Bordoni, nel corso di un’affollata conferenza stampa che si è tenuta nella sede della Comunità montana di San Severino. Oltre ai referenti dell’Ars e dell’Arpam, erano presenti il direttore dell’Area Vasta 3, Pierluigi Gigliucci; i sindaci di San Severino, Cesare Martini e di Castelraimondo, Renzo Marinelli; il presidente della Comunità montana, Gian Luca Chiappa. “Alcuni incrementi di malattie evidenziati in questi studi – ha detto Bordoni – non possono in alcun modo essere attribuiti alle attività produttive presenti sul territorio, in quanto gli studi descrittivi non utilizzano dati sulle contaminazioni ambientali. Insieme ai sindaci è stato contattato l’Istituto superiore di sanità, che si è reso disponibile a supportare l’approfondimento della problematica ed, eventualmente, a collaborare a ulteriori studi che si ritenessero utili. Nell’interesse della popolazione e per indirizzare eventuali interventi, è attualmente in fase di avanzata progettazione un programma di controlli ambientali dell’aria, dell’acqua, del suolo e di valutazione dei bioindicatori. La Regione Marche, da tempo, ha adottato, nell’ambito delle autorizzazioni ambientali, limiti di emissione e programmi di monitoraggio fortemente cautelativi che, nel caso specifico del cementificio di Castelraimondo (che attualmente non è un inceneritore, ma utilizza un combustibile solido petrolifero, il pet-coke), ha portato a un netto abbassamento dei livelli di emissione di sostanze inquinanti”. Bordoni ha anticipato l’attivazione di un tavolo permanente con i sindaci per monitorare, “con tempestività e nella massima chiarezza” l’evolversi degli studi e le risultanze prodotte: “Il rapporto tra ambiente e salute rappresenta una problematica importante nel campo della sanità pubblica. In ambito regionale è stato attivato un gruppo multidisciplinare che si occupa dell’argomento e un contributo importante sarà anche dato dal Registro tumori regionale, attivato presso l’Ars. Inoltre, per individuare eventuali problemi sanitari presenti nel territorio regionale, per i quali necessitino approfondimenti epidemiologici, entrerà in funzione, entro l’anno, un sistema di sorveglianza epidemiologica della popolazione che si baserà sull’analisi territoriale dei dati relativi ai ricoveri ospedalieri e alle cause di decesso, monitorati nel tempo. Tutti i dati raccolti e i risultati delle analisi saranno tempestivamente resi pubblici e guideranno eventuali provvedimenti di tutela della salute della popolazione”. Soddisfatti si sono dichiarati i sindaci di San Severino e Castelraimondo. “La Regione ha preso in mano la situazione e condividiamo questo suo atteggiamento. È stata fatta confusione sulla questione e noi vogliamo portare chiarezza al territorio, dando atto che i comitati hanno sollevato un problema che, però, va approfondito senza strumentalizzazioni”. Anche il presidente della Comunità montana si è mostrato soddisfatto per “il metodo trasparente scelto dalla Regione”, mentre Gigliucci ha garantito “un monitoraggio costante” da parte delle strutture sanitarie regionali.