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Jack Bonaventura
Jack Bonaventura

Bonaventura al “battesimo” della Gazzetta Cup 2014

E’ stata presentata nella storica sede de “La Gazzetta dello Sport” di via Solferino, a Milano, la sesta edizione della “Gazzetta Cup con Ringo”, il più grande torneo di calcio per ragazzi dai 9 ai 13 anni promosso dalla Gazzetta dello Sport e dal Csi (Centro sportivo italiano), con il supporto di Ringo. Tre sono i motivi di interesse per il nostro territorio. Da due anni vince la Coppa, a San Siro, la formazione maceratese targata “Simply Paolucci” nella categoria Junior. E chissà che non si avveri l’adagio: “Non c’è due senza tre…”. Inoltre, tra le 12 province d’Italia che ospiteranno le fasi cittadine c’è anche Macerata. Data prevista: 18 maggio. Infine, uno dei tre testimonial del calcio di serie A che hanno tenuto a battesimo l’edizione 2014 è stato il centrocampista dell’Atalanta, Giacomo Bonaventura, il quale – come noto – è di San Severino. Con lui, all’incontro con la stampa, c’erano il direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti, il presidente del Csi nazionale, Massimo Achini, e i calciatori Bryan Cristante (Milan) e Danilo D’Ambrosio (Inter). I numeri della Gazzetta Cup sono impressionanti: 35.000 partecipanti, oltre 3.500 squadre, 7.000 partite in programma in tutte le regioni. Tre le fasi, da febbraio a giugno: interne, cittadine e finali nazionali nella magica cornice di San Siro. Il termine per le iscrizioni online, sul sito www.gazzettacup.it, è fissato per oggi (28 febbraio), data dopo la quale è possibile registrarsi rivolgendosi al comitato provinciale del Csi di Macerata. Jack Bonaventura, classe ’89, ha ricordato nell’occasione il debutto in Nazionale dello scorso maggio e ha ripercorso un po’ la sua carriera. “Ho lasciato le Marche a 14 anni per giocare nel settore giovanile dell’Atalanta – ha detto – dove all’inizio è stata dura. Poi mi sono ambientato benissimo, non mi hanno fatto mancare nulla e ho lavorato duro per arrivare in serie A. Sacrifici e ostacoli si superano con la passione e la voglia di arrivare. L’avversario più forte che ho incontrato? Ibra e Thiago Silva, mentre fra gli attuali giocatori di serie A dico Pogba: è un top player”. Infine, un pensiero al Mondiale in Brasile: “Ora penso solamente a fare bene con la mia squadra – ha concluso – perché è l’unico modo per essere poi presi in considerazione dal commissario tecnico, visto che per arrivare in Nazionale la meritocrazia esiste, eccome”.

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