Il Settempedano
Il clima da tregenda shakesperiana sarebbe stato più consono ad una visita a… Stratford on Avon. Invece gli alunni delle classi terze dell’Ic Padre Tacchi Venturi di San Severino si sono recati nella vicina Recanati per la sempre interessante visita a casa Leopardi. Pioggia, freddo pungente, nebbia… londinese, tanto per ritornare al «bardo» inglese ed addirittura la neve a corollario di una mattinata nordica non hanno sconfortato i ragazzi, che hanno potuto così prendere visione del luogo dove il genio recanatese traeva ispirazione per i suoi componimenti. Liberi da domande con il monito del voto, gli studenti sanseverinati hanno potuto apprezzare la vena leopardiana soddisfacendo le proprie curiosità sugli stili di vita del piccolo Giacomo, sulla rigida educazione impartitagli dal conte Monaldo e dalla religiosissima contessa Adelaide Antici e sull’affetto provato per i fratelli, in particolare per Paolina, sorella e mamma al contempo. Al termine delle rispettive visite dei cinque gruppi classe, rese brillanti dagli stimolanti «Ciceroni» di casa Leopardi, non poteva mancare la visita al colle dell’Infinito, resa dura per la pioggia battente mista a neve, ma sempre meglio che impegnarsi negli arcinoti «sette anni di studio matto e disperatissimo» del poeta di cui i ragazzi hanno potuto apprezzare, grazie alle rivelazioni delle guide, la sua preparazione in altre discipline, anche in quelle scientifiche. Particolare emozione ha destato nei giovani studenti il tavolino di studio di Giacomo e soprattutto la finestra vicino a cui si posizionava per sfruttare al massimo la luce del giorno e dalla quale «porgea gli orecchi al suon della tua voce», che ha rimandato i ragazzi con il pensiero e con un pizzico di tristezza all’immancabile figura di «Silvia» Teresa Fattorini.
Lu. Mus.
