Tiene ancora banco l’argomento della soppressione dei punti nascite in regione. A far sentire la sua voce è il consigliere comunale Sabrina Piantoni, già critica nei giorni scorsi nei confronti della presa di posizione del governatore Luca Ceriscioli. “Come capogruppo dell’Udc – scrive il consigliere comunale settempedano – mi dissocio da quanto il partito ha deciso a livello regionale sui punti nascita. A livello regionale si è votato a favore della chiusura dei reparti di Fabriano, Osimo e San Severino. Sono disgustata dal voto in Consiglio regionale, non sono d’accordo con la scelta di chiudere i punti nascita. Ceriscioli parla di potenziare l’ospedale di San Severino, ma vorrei sapere che significato ha per lui questa parola, visto che taglia reparti e servizi”. Da San Severino l’attenzione della Piantoni si sposta verso li capoluogo. “Ceriscioli ha dato mandato all’Area vasta di controllare l’ospedale di Macerata – prosegue il consigliere Udc -, che risulterebbe a norma. Ma è a norma la collocazione delle pazienti? Manca lo spazio e al momento non si parla di ampliamento. Si taglia esclusivamente per risparmiare. Vorrei vedere una donna che si fa seguire per la gestazione a San Severino e al momento del parto corre a Macerata… Leggendo la determina Asur 913 anche Senigallia, Jesi e Civitanova, per fare qualche nome, hanno meno di mille parti l’anno, eppure non chiudono. Nell’accordo Stato-Regioni del 2010 si afferma che per determinate specificità e bisogni dei territori si possono tenere aperti i punti nascita. San Severino è l’unico ospedale di un vasto entroterra, eppure… Bisognerebbe prorogare l’apertura dell’Eustachio, almeno sino a quando non si prevedono più posti letto a Macerata”.
L. M.