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Una corsia di ospedale
Una corsia di ospedale

Scarponi: “Sanità e ospedale tra menefreghismo e contraddizioni”

Vi ricordate di un sindaco che appena qualche anno fa fece scaricare davanti la sede della Regione Marche un camion di neve per dimostrare che vivere nella sua città comportava dei disagi e che quindi l’ospedale non doveva essere toccato? Ebbene quel sindaco era di Cingoli e ora è il nuovo assessore regionale alla Sanità. Colui che quindi governa la sanità territoriale e che proprio qualche settimana fa ha avuto l’idea di trasformare il reparto lungodegenza del nostro ospedale in reparto Covid. Una scelta lampo, lavori rapidi, guai a chi discute!

Di questo reparto, inaugurato appena nel maggio del 2019, si era fatto un gran parlare. Ecco allora che ritroviamo le parole della sindaca Piermattei
pronunciate all’inaugurazione del 24 maggio 2019: “Sono emozionata – ha sottolineato prima di tagliare il nastro -, teniamo molto al nostro ospedale che è una struttura bella e di vitale importanza anche per la sua posizione. Il nuovo reparto di Lungodegenza era importante per il nostro territorio, ma anche per i Comuni limitrofi”. E ancora disse l’ex governatore Ceriscioli: “L’apertura di questi 20 posti letto fornisce un altro importante tassello all’assistenza pubblica nell’Area vasta 3 e, soprattutto, nell’area colpita dal sisma”.

Difficile quindi spiegare agli utenti e agli operatori come di punto in bianco, quando tutti sanno che a Camerino un reparto Covid è già stato operativo per due volte e a Civitanova è stato costruito un Covid hospital pagato da privati 12 milioni di euro, che bisogna smantellare la lungodegenza di San Severino per farci un’area malati cronici con Covid. Ancora più difficile far ingoiare ai settempedani che la scelta della Regione di mettere a rischio il nostro nosocomio con un reparto Covid debba passare per un vanto, un “riconoscimento alla nostra struttura”, come hanno fatto la giunta
comunale e alcune associazioni. Invece della neve forse dobbiamo portare in Regione qualche camionata di mattoni del sisma, qualche pezzo di casetta di legno? Magari qualche settempedano che sta fuori casa da 5 anni, un pulmino di studenti che vivono in classi provvisorie? E come riconosce Saltamartini lo svantaggio di una zona? Vogliamo mettere tutta l’alta valle del Potenza in numero di abitanti con il balcone delle Marche? E i danni
collegati al sisma dove li mettiamo? E il dramma decennale di vivere fuori dai collegamenti viari?

A distanza di tre settimane dalla trasformazione del reparto lungodegenza e con le difficoltà che si sono venute a creare (spostate un centinaio di visite, carenza di personale medico, day surgery ridotta, eccetera) non si registra nessun commento di critica verso la Regione da parte dell’Amministrazione comunale e dei vari comitati per salute. Nessun distinguo dai consiglieri comunali supervotati. Il menefreghismo è un problema atavico di questa comunità, più prendiamo le botte più stiamo zitti, dimenticando che tutto ciò che si fa nel territorio è un bene pubblico che tutti devono difendere, tanto più quando dobbiamo combattere con Comuni pigliatutto come Camerino.

Claudio Scarponi
ex consigliere comunale e giornalista

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