Il Settempedano
Albertò, Cesare de Burdu, compà Cipo, Corrado du Fattò, Fabio de Marinello, Forca, Francucciu, Gianni de Gobbi, Gino, Gnolò, Marì de Arturo, Peppino de ‘Ngnolò, Pippo, Rapacciò, Rascanè, Ricciò, Righetto e Santino de Sanpaolo, Rumachella, Simoncì, Sugarì, Tollò, u Fulignatu, u Mattò, u Paggiu, u Wasse, Zumpì…
L’avete riconosciuto: è l’appello de Issi nostri, gli amici del tempo che fu, che si ritrovano per festeggiare i 50 anni, le nozze d’oro, dell’amicizia e della lealtà.
Il gruppo, originario di Cesolo, formatosi nel campetto del paese e al bar di Arturo negli anni ’70 e poi allargatosi (de fatti ce pole vinì tutti, belli e brutti, da Uglià a Stiglià, da Pitì a Sansurì, dai Monticilli ai Collicilli, da Cisello a Castello, da Santamò a Cormò, dai Furgù a gli Scalù) domenica 6 aprile festeggia l’evento straordinario al ristorante LK di Parolito, allietato dal complesso sempre amato de I Ricchi e Poveri nella persona dei loro nipoti (I Ricci e Poveri), che cantano le stesse tanto amate canzoni dei nonni.
Per l’occasione né figli né nipoti, né amanti, né badanti, per rivivere almeno un giorno le identiche emozioni, sempre vive nei nostri cuori e rapporti.
I partecipanti saranno una settantina. Sono previsti discorsi, scherzi e interventi di ogni genere e, per l’occasione, sono miracolosamente riapparsi tutti i reperti del tempo, compresa la famosa mattonella di casa de u Wasse, asportata da u Paggiu e Giuliana, sulla quale nella indimenticata serata di San Martino dell’81 si conobbero e ci si incollarono per tutta la notte e ancora conservano sotto il cuscino.
Alle foto Massimo de Simonetti (toccherà passaglie anche pranzu), omaggi floreali, biglietti a ricordo, scritti vari, frasi ad hoc su cornici e soprattutto abbracci, tanti abbracci, tanti sorrisi e tante emozioni che nella vita sono… tutto.
Tanti auguri ragazzi, divertitevi e state al gioco!!!
Per “Issi nostri” ha organizzato u Wasse, nella vita Giammario, felice di essere stato investito da Velio di questo compito che è stato davvero un onore unico.
G. B.
