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La cena al San Domenico
La cena al San Domenico

Cena per l’acquisto di poltrone per l’Oncologia: oltre 200 presenze, raccolti 11 mila euro

Oltre 200 partecipanti per una somma di circa 11 mila euro raccolti. E’ andata molto bene la cena di beneficenza organizzata nel chiostro di San Domenicodal Comitato per la difesa dell’ospedale di San Severino per poter acquistare delle poltrone per la chemioterapia da donare al reparto di Oncologia del “Bartolomeo Eustachio”.

Soddisfazione e gratitudine vengono espresse dall’avvocato Marco Massei, presidente del Comitato: “Siamo andati al di là di ogni aspettativa. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito con grande generosità. Con i fondi raccolti, tolte le spese, potremo comprare e donare all’ospedale tre o quattro poltrone, fondamentali per garantire ai malati oncologici di sottoporsi alle cure chemioterapiche in maniera confortevole.

Voglio ringraziare i tantissimi presenti: il cardinale Edoardo Menichelli, i rappresentanti delle istituzioni a partire dal sindaco Rosa Piermattei, l’assessore Jacopo Orlandani, i consiglieri Tarcisio Antognozzi, Alessandra Aronne, Francesco Borioni e Tiziana Gazzellini. Erano presenti anche il dottor Luca Faloppi, responsabile del reparto di Oncologia e la dottoressa Benedetta Ferretti che per anni ne è stata l’anima, le infermiere e altri medici.

Ringrazio inoltre le tante associazioni che hanno aderito come la Croce Rossa, Sorrisi per l’Etiopia, Avis, il Tribunale per i diritti del malato, il Comitato per la difesa del Bartolomeo Eustachio, la Fondazione Anello della Vita e il Comitato per la salvaguardia degli ospedali pubblici. La cosa straordinaria, poi, è che hanno offerto donazioni, in alcuni casi importanti, anche privati e associazioni come quella creata in memoria di Giacomo Bonci che non hanno potuto prendere parte alla cena. Pure i carabinieri della città hanno fatto la loro donazione. Infine, un grazie speciale rivolgo a Silvano Massei, Beniamino Paciaroni e Agostino Matelica che ho definito i tre masterchef settempedani per aver preparato la cena con particolare maestria”.