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Conto alla rovescia: domenica si vota per le Regionali

Sono più di 12 mila, esattamente 12.365, i settempedani che saranno chiamati alle urne per l’elezione del Consiglio regionale e l’elezione diretta del presidente della Regione Marche. Quando? Domenica 31 maggio, con i seggi aperti dalle 7 del mattino fino alle 11 di sera.

Il dato, fornito dall’Ufficio elettorale del Comune, include gli elettori residenti nell’Unione europea e quelli extra Ue. Dei 12.365 elettori le donne sono 6.445, gli uomini 5.920.

In Italia saranno circa 17 milioni i cittadini chiamati a votare tra Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia, dove si rinnova il governo regionale, nonché nei 1.089 Comuni che rinnovano consigli e sindaci. Tra questi ultimi ci sono anche 18 capoluoghi di provincia come, ad esempio, Macerata.
La data fissata per gli eventuali ballottaggi è il 14 giugno e questi riguarderanno solo i Comuni con più di 15 mila abitanti, mentre per la Regione si vota in un unico turno.

Nelle Marche i candidati a Governatore sono cinque: Luca Ceriscioli, del Partito democratico, è il candidato del centrosinistra. L‘attuale governatore Gian Mario Spacca è sostenuto da Marche 2020-Area Popolare, Forza Italia e Udc, mentre Gianni Maggi corre per il Movimento 5 stelle; Edoardo Mentrasti è il candidato di Sinistra unita e Francesco Acquaroli è il nome sostenuto dalla coalizione composta da Fratelli d’Italia, Alleanza nazionale e Lega Nord.

Il presidente della Regione è eletto con il sistema maggioritario: vince chi prende più voti e, come detto, non ci sono ballottaggi. Chi arriva secondo viene comunque eletto consigliere regionale. Il Consiglio regionale è eletto con un sistema proporzionale corretto con un premio di maggioranza.

È prevista per le coalizioni la soglia di sbarramento al 5% su base regionale, salvo per quelle che pur non avendola raggiunta abbiano al loro interno una lista che ha ottenuto almeno il 3% dei voti, sempre su base regionale.

La scheda e il voto.

La votazione per l’elezione del Consiglio regionale e per la scelta del presidente della Giunta avviene su un’unica scheda. La collocazione dei simboli è frutto di un sorteggio.

Accanto al simbolo di ogni lista c’è una linea sulla quale si può scrivere l’eventuale preferenza. A destra dello stesso rettangolo è disegnato l’emblema della coalizione (sostenuta dalle corrispondenti liste a sinistra) affiancato dal nome e cognome del candidato presidente.

Come si vota.

1. L’elettore dà il suo voto per una delle liste tracciando un segno nel relativo rettangolo. Inoltre, l’elettore può scegliere il presidente tracciando un segno sul simbolo o sul nome del candidato collegato alla lista per la quale esprime il voto.

2. L’elettore può scegliere di esprimere soltanto il voto per il candidato presidente, senza alcun voto di lista, tracciando un segno sul simbolo o sul nome del politico. In tal caso il voto va solo a favore della coalizione di cui fa parte il candidato scelto.

3. Qualora l’elettore esprima il suo voto soltanto per una lista provinciale la preferenza è automaticamente estesa al candidato presidente collegato alla coalizione.

4. Sono nulli i voti espressi a favore di una lista provinciale e di un candidato presidente non collegato alla lista stessa (il cosiddetto ‘voto disgiunto’).

5. Si può esprimere un solo voto di preferenza scrivendo il nome e cognome o solo il cognome di uno dei candidati della lista stessa.

L’elettore, per poter votare, deve portare con sé la tessera elettorale e un documento di riconoscimento.

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