Il mercatino del libro usato a scopo di solidarietà nella chiesa sconsacrata di San Giovanni a San Severino è chiuso da oltre un anno per lavori di adeguamento alle norme di sicurezza.
Il progetto, sorto per promuovere la lettura e sostenere azioni benefiche, ha svolto un ruolo culturale importante negli ultimi anni con le più svariate iniziative (presentazione di libri, conferenze, catechismo, “Un’ora serena”, “7 minuti per te”, gite organizzate specie con i ragazzi a Mirabilandia e Gardaland, camminate varie e altre, tra cui la Camminata per la vita, che verrà riproposta anche quest’anno domenica 18 maggio) e ha avuto eccellenti riscontri e apprezzamenti non solo dai fruitori abituali, ma anche a livello nazionale (servizio di Raiuno con Felicita Pistilli l’8 gennaio 2018 o il contributo di Roberto Zichittella su Famiglia Cristiana “Giammario e il suo Scrigno antisismico” del 24 dicembre 2017, n. 52, pp. 22-25, e tante altre interviste locali (v. internet sub voce). Ha contribuito ad alleviare la sofferenza in diversi casi: da Barbara Giuggioloni (€ 2.500) a Simone Storani (€ 1.000) tra le richieste pubbliche e altre piccole (Privacy) e meno piccole situazioni locali, come il pulmino donato alla cooperativa “Il Girasole” cui anche lo Scrigno ha collaborato, oltre ai proventi del libro “La rosa del mio giardino”, per totali 20.000 euro.
“La chiesa, sconsacrata dal 1953, per noi è più sacra che mai – dice il promotore Giammario, eterno ragazzo sognatore, che riconosce di aver realizzato tutti i sogni di servizio alla comunità grazie agli altri – in quanto qui la Parola è diventata Liturgia, il libro è Solidarietà, l’Accoglienza è Gratuità, il sorriso è Dono, il servizio è Comunione, il bambino e l’anziano sono trasformati in Eucaristia, il povero e il malato sono Consacrazione, la Vita è diventata Vangelo o, se si preferisce, il Vangelo è la nostra Vita”.
La struttura dovrà essere messa a norma ai fini della sicurezza e il promotore ha bisogno di un sostegno economico da parte degli amanti della lettura, fruitori, amici, simpatizzanti e non, per sostenere le spese degli interventi necessari (riduzione dei 60.000 libri a 3.800, adeguamento impianto elettrico, sostituzione illuminazione attuale, ancoraggio librerie, certificazione, estintori tra i più urgenti). Per il primo punto ci siamo in quanto negli ultimi otto mesi sono stati eliminati, seppure con tanto dolore, 50.000 tomi.
“Confido nella sensibilità di quanti apprezzano l’iniziativa – continua Giammario – convinto più che mai che la felicità esiste e sicuramente la si raggiunge quando siamo a servizio degli altri e a tale scopo doniamo tempo e vita. Credo anche fermamente che sono le gocce a fare l’oceano e non dimenticherò mai che quando chiesi fondi per “Una sedia per Marco” alla fine della raccolta con tutte quelle piccole gocce e diversi scrosci abbiamo reso felici ben otto disabili! Datemi una goccia o anche due e lo Scrigno riaprirà i battenti, i bambini torneranno gioiosi a leggere nei loro tavolinetti, a divertirsi nei loro angoli e nelle loro tende, gli anziani saranno ben felici di fare due chiacchiere nel loro salottino tra una rivista e l’altra, gli amanti della lettura troveranno pane per i loro denti e chiunque potrà passare per un saluto, un sorriso, un abbraccio, una bibita, due patatine (pane e ciauscolo meglio non mettercelo, Mauro!! E neanche tu Gaia e l’Appennino, se no ce vole tutta la “pista”!) o per gustare l’ambiente con bella musica di sottofondo, o più semplicemente per condividere e condividere fa bene all’anima: lo Scrigno è sorto per dare gioia e gioia di nuovo darà! Non importa quanto c’è da spendere, non mi vergogno di chiedere aiuto per offrire un sorriso a chi soffre e per me tale servizio rappresenta un privilegio, una grazia, il kairòs. Provengo dalla campagna e negli anni ’50 non c’era molto da mangiare ma ero felice e i miei genitori, seppure analfabeti, mi hanno trasmesso i valori eterni, quelli antichi: qualcosa da mettere tra i denti, volersi bene con tutti, la coscienza a posto. Quando si capisce questo, basta poco per vivere e per essere felici; mio nonno invece, coevo di un certo Garibaldi, ma alfabeta, amante dei Carmi di un giovane recanatese e accanito lettore dei Promessi sposi, mi ha sempre suggerito (tu che poli) di guardare oltre quella benedetta siepe, non per sognare o “naufragar” ma perché solo oltre c’è il meglio, l’Infinito, e se hai forza di volontà, fiducia in ciò che credi e per cui vivi e perseveranza, allora potrai realizzare i tuoi sogni, perché i sogni sono fatti per essere realizzati e se ci sono riuscito io che sono un campagnolo…; lo Scrigno della gioia è un sogno divenuto realtà, grazie a don Aldo Romagnoli, agli scouts, ad amici e ragazzi volontari, alla mia famiglia che mi sopporta, scusate… supporta e a tanti donatori piccoli e grandi da ogni parte d’Italia, a tutti quelli che mi vogliono bene e che ripongono fiducia in un eterno ragazzo sognatore.
Io sarò allo Scrigno sabato 3, 10, 17 maggio (ore 10-12 e 16-19) a sistemare i 3.800 libri in ordine alfabetico per autore; voi, se volete, passate o WhatsAppatemi al 339.3757465 oppure inviatemi un sms per altri orari oppure seguite il cuore”.
Grazie, Giammario
P.S. Lo Scrigno della gioia, nato per donare + che ricevere, è felice di poter donare ai generosi donatori + di quanto essi donano a noi. Né “draghi locopei”, né giochi di parole, né scherzi; venite, donate e scegliete i doni per voi!!!!
“Chi ce capisce è brau”
La gioia sta nel dare anziché nel ricevere, perché ricevere riempie le mani, donare riempie il cuore.