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Il cantiere del nuovo "Divini"
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5 anni dal sisma: studenti del “Divini” incontrano l’inviato Rai Massimo Veneziani

30Anche gli studenti del corso di Grafica e comunicazione dell’Istituto Tecnico “Divini” hanno celebrato il quinto anniversario dal terremoto dell’ottobre 2016. E lo hanno fatto in un modo diverso. Per loro il progetto “Spazio giovani” dell’associazione Help Sos salute e famiglia ha proposto una speciale lezione con il giornalista della Rai, inviato del Tg3, Massimo Veneziani, che ha parlato agli studenti della sua esperienza nel raccontare – con immagini e parole – il terremoto (e non solo).

“Il 26 ottobre di cinque anni fa – ha detto il giornalista – due forti scosse hanno dato un colpo a questa terra che era già stata colpita il 24 agosto precedente. Proprio il 24 agosto, fui il primo giornalista ad arrivare a Pescara del Tronto per svolgere il mio compito: trasmettere le mie impressioni, le mie emozioni e gli eventi da quel posto. Sono arrivato alle 5 di mattina e alla radio avevo già sentito di due anziani deceduti. Immaginate lo stato d’animo con cui sono arrivato. Poi i morti, man mano che le ore passavano, sono diventati 51. Quello che ho visto – ha aggiunto – era un paese che non esisteva più. Era stato cancellato dal crinale della montagna. Ricordo l’ansia e la preoccupazione allo stomaco di arrivare in un posto che non
conoscevo e in cui sapevo di trovare una situazione disperata”.

Veneziani ha poi ripercorso i suoi ricordi, gli incontri, i rumori: “Ancora oggi ricordo la prima persona che ho incontrato, le urla, la prima richiesta di aiuto e il primo incontro con l’ex sindaco, impolverato e insanguinato perché aveva appena estratto la moglie dalle macerie, salvandola da un crollo. Poi ho incontrato il vescovo di Ascoli, non riusciva a far altro che scuotere la testa. Una giornata terribile in cui le bare hanno iniziato ad aumentare, una affianco all’altra, in una tenda”.

Veneziani ha quindi raccontato i momenti dopo le scosse del 26 ottobre e quella più forte, al mattino del 30. “Ho provato anche io malessere e paura, e non ho timore a raccontarvi che nonostante sia una persona stabile e centrata, ho pagato questa sofferenza. E tutte le emozioni che io ho provato le ho
dovute inserire in un minuto e mezzo di servizi da mandare in onda. I sentimenti di pancia bisogna raccontarli, girare immagini, scrivere qualcosa, parlare con le persone e poi mettere tutto insieme”.

Il giornalista ha mostrato ai giovani diversi video per mostrare loro le varie tecniche di montaggio per raccontare il sisma, oltre a un reportage girato al confine tra Serbia e Ungheria dove i migranti tentano di entrare in Europa.

Infine, la mattinata si è chiusa con una visita al cantiere del nuovo Itts “Divini”, dove procedono i lavori di ricostruzione della scuola, e ai laboratori dove sono impegnati già circa 120 studenti.

 

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