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Recensione: ‘Palm Springs’, una commedia di Max Barbakow

In un periodo così, trovare un film capace di far staccare la spina è fondamentale, ma trovarne uno di qualità, leggero e non troppo banale, è più difficile: con Palm Springs possiamo ritenerci soddisfatti. Nyles si sveglia nella camera d’albergo con la sua ragazza Misty: i due si trovano lì perché, a breve, si sposerà Tala, e Misty è una sua damigella. Alla sera del matrimonio, Nyles conosce la sorella di Tala, Sarah: tra i due c’è intesa e scatta la passione. Decidono di allontanarsi dal matrimonio per non essere disturbati, ma durante la loro fuga, Nyles viene attaccato da uno sconosciuto con arco e frecce: per salvarsi, fugge all’interno di una grotta dove è presente una strana luce. Sarah lo segue ed entra anche lei nella luce. Entrambi si risvegliano e si ritrovano, inspiegabilmente, a rivivere la stessa giornata del giorno prima, il giorno del matrimonio. Sarah chiede spiegazioni a Nyles e lui le rivela che, attraversando quella luce nella grotta, è finita in un loop temporale che li costringe a rivivere sempre quella giornata: in questo vicolo cieco, Nyles ci è finito da non si sa quanto tempo. Inizialmente Sarah non vuole accettare l’idea, ma si affezionerà sempre di più a questo ritmo e a Nyles: i due rivivranno continuamente quel giorno, facendo ogni volta qualcosa di diverso, fino a che Sarah non deciderà di cercare un modo per interrompere questo loop e tornare alla vita vera.

Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani, diretto da Max Barbakow e sceneggiato da Andy Siara, è una piacevole sorpresa (per via del Covid-19, è stato prima distribuito da Hulu, ed ora è disponibile su Prime Video). Inizia come tanti altri film statunitensi di matrimoni e tradimenti, ma poi, nello sviluppo, è capace di toccare vari temi: solitudine, tristezza, dramma, sentimenti, una punta di fisica quantistica, senza perdere mai la propria anima di commedia, planando con leggerezza e non superficialità su tali argomenti. Nyles e Sarah sono due persone dalla vita, fondamentalmente, incasinata. Lui si è abituato a vivere in questo loop e non vorrebbe andarsene: perché tornare alla vita vera, quella che porta al decadimento, invece di restare e vivere eternamente questo giorno che ricomincia ogni mattina? Lei è più combattuta: sa che la sua vita normale è un disastro, ma ha senso rifugiarsi in un limbo dove nulla avanza e tutto rimane fermo? Per lei, pian piano, questa situazione diventa insostenibile. E lo è anche per Nyles, solo che gli ci vuole Sarah per capirlo: ed ecco come due solitari, due persone che, al di fuori del loop, hanno una vita all’apparenza bella, ma nella realtà colma di problemi, rimpianti ed errori, si compensano a vicenda, senza troppa retorica hollywoodiana. Una commedia che cerca di far riflettere senza pesantezza, senza eccessivi drammi, con leggerezza ma non senza serietà, sull’importanza di non fuggire dalla vita e dai suoi problemi: non esiste una fuga giusta, nemmeno una eterna reiterazione spazio-temporale può essere una soluzione. Affrontare la realtà è una necessità e, se si ha la fortuna, si può trovare quella giusta persona per condividere, alleggerire e superare la solitudine, gli errori e gli inevitabili problemi, come è capitato per Nyles e Sarah.

Silvio Gobbi

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