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La nuova mappa delle restrizioni anti-Covid
La nuova mappa delle restrizioni anti-Covid

Covid, da domenica le Marche entrano in zona arancione

Emergenza Coronavirus: cambia la mappa ‘colorata’ delle tre zone d’Italia (gialla, arancione e rossa) in cui sono suddivise le Regioni in base ai 21 parametri decisi dal Governo in accordo col Comitato tecnico scientifico. Suddivisione che comporta un diverso livello di restrizioni per far fronte alla seconda ondata. Oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ricevuto sul tavolo il report settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, con il fondamentale indice di contagiosità Rt, ma anche con gli altri indicatori necessari per la classificazione. Toscana e Campania passano in zona rossa. Emilia Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia vanno in area arancione.

Secondo la bozza del report settimanale della Cabina di regia (ministero della Salute-Iss), l’Rt nel periodo 22 ottobre-4 novembre è sceso a 1,43.

Da giallo ad arancione

Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche lasciano quindi la zona gialla. Le prime due già nei giorni scorsi erano state ritenute “a rischio”. Proprio per scongiurare un eventuale ‘declassamento’ ieri (giovedì) i governatori Bonaccini (Emilia Romagna) e Fedriga (Friuli) avevano giocato d’anticipo (assieme a quello del Veneto, Zaia) e adottato diverse, ma simili, ordinanze più restrittive. Ma pure questo non è bastato. E anche le Marche passano dalla zona gialla a quella arancione.

Le nuove zone rosse

Oltre alla Toscana passa in zona rossa la Campania. In questa regione la situazione è difficile, ma abbastanza incredibilmente era stata inserita in zona gialla. La situazione è complicata specie per quanto riguarda la tenuta delle strutture ospedaliere. Tanto che potrebbe essere previsto anche l’invio dell’esercito e della Protezione civile per implementare la risposta ospedaliera.

Il commento del presidente delle Marche, Francesco Acquaroli

“Qualche minuto fa mi ha chiamato il ministro Speranza per anticiparmi la comunicazione ufficiale rispetto alla variazione della fascia di colore della nostra regione, che da “gialla” diventa “arancione”. Una classificazione che fino a ieri non era prevista seppur negli ultimi due giorni i numeri dei positivi erano oggettivamente cresciuti, in particolare quello dei sintomatici. Per questo stavamo studiando un’ordinanza anti-assembramento che a questo punto diventa inutile. Passando da regione “gialla” a regione “arancione” le restrizioni diventano più forti. Tra le misure principali, i bar e i ristoranti potranno lavorare solo con consegne a domicilio o d’asporto fino alle 22 e dovranno restare chiusi. È vietato spostarsi tra regioni e tra Comuni se non per comprovati motivi di lavoro, di salute, di studio o necessità. Dispiace sicuramente veder ulteriormente compresse le nostre libertà e penalizzata la nostra economia, ma invito comunque a rispettare le misure previste dal Dpcm che avranno una validità di due settimane a partire da questa domenica compresa (15 novembre)”.

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