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Gianrico Tedeschi

Il ricordo del grande attore Gianrico Tedeschi

di Alberto Pellegrino

E’ doveroso ricordare Gianrico Tedeschi, un altro “grande vecchio” della scena italiana scomparso il 27 luglio di quest’anno nella sua villa di Crabbia di Pettenasco sul Lago d’Orta. L’attore era nato a Milano il 20 aprile 1920; si era iscritto alla Facoltà di Magistero dell’Università Cattolica di Milano, ma era stato richiamato sotto le armi con il grado di ufficiale e aveva partecipato alla campagna di Grecia. Dopo l’armistizio del 1943, era stato fatto prigioniero dai nazisti e internato in diversi campi di prigionia in Germania. Nel 1947 si era diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma e aveva iniziato la carriera teatrale nel “Piccolo” di Milano con la Vedova scaltra di Goldoni per la regia di Giorgio Strehler, che lo aveva poi chiamato a interpretare nel 1973 L’opera da tre soldi di Brecht (al fianco di Milva e Domenico Modugno) e Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni.
Attore completo, di grande versatilità ed eleganza, intelligenza e senso dell’ironia, Tedeschi si era affermato sulla scena di prosa, interpretando opere di grandi autori, tra cui Shakespeare, Molière, Pirandello, Bernard Shaw, Cecov, Furio Bordon (Le ultime lune). Per la televisione aveva, tra l’altro, aveva partecipato ai grandi sceneggiati come Delitto e castigo di Dostoevskij e Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi. Nel 2011 gli era stato assegnato il “Premio Ubu” come migliore attore per La compagnia degli uomini (1990) del drammaturgo inglese Edward Bond con la regia di Luca Ronconi.
Tedeschi ha interpretato 43 film con registi importanti come Mattoli, Steno, Carlo Ludovico Bragaglia, Pietrangeli, Salce, Blasetti, Rossellini, Camerini, Monicelli, Zampa, Pasquale Festa Campanile e Sergio Rubini. Ha inoltre mostrato grandi qualità interpretative anche in generi teatrali diversi rispetto alla prosa, ottenendo un personale successo nelle commedie musicali Chi è di scena di Michele Galdieri con Anna Magnani, Enrico ’61, La padrona di raggio di luna, Amori miei, Aggiungi un posto a tavola, My Fair Lady di Lerner e Loewe con Delia Scala; poi era venuta la volta dell’operetta con La vedova allegra, No, no Nanette, Al Cavallino bianco, Acqua cheta.
Nelle Marche, negli anni Duemila, Tedeschi è stato presente con due importanti spettacoli. Nella stagione 2003 ha portato in scena la commedia Medico per forza di Molière con la regia di Monica Conti, nella quale ha interpretato in modo intrigante e ironico il personaggio di Sganarello. La commedia è entrata nei cartelloni di Fermo, San Benedetto del Tronto, Treia, Urbino, Jesi e Camerino, dove gli è stato assegnato il Premio Ugo Betti alla carriera.

Nella stagione 2008/2009 è andata in scena con successo di pubblico e di critica La rigenerazione, una commedia di Italo Svevo (1926?) prodotta dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per la regia di Antonio Calenda. E’ stata un’altra straordinaria interpretazione del personaggio di “Giovanni” da parte di Tedeschi, il quale ha avuto il merito di riproporre e rivalutare l’ultimo lavoro teatrale del grande scrittore triestino che, traducendo in letteratura le scoperte della psicanalisi, ha anticipato in quest’opera il mito dell’eterna giovinezza da ottenere con interventi chirurgici e cure di ogni genere, un mito rappresentato dalle illusioni e dai sogni vecchio-giovane Giovanni.
La commedia è entrata nel cartellone di prosa 2008/2009 del Teatro Feronia e il 25 febbraio 2009, al termine della serata l’Amministrazione comunale, su parere della Commissione teatrale e della Direzione artistica, ha conferito a Tedeschi il Premio alla carriera teatrale Maschera d’argento Virgilio Puccitelli. Città di San Severino Marche con questa motivazione: “Si assegna la Maschera d’Argento 2009 a Gianrico Tedeschi per avere dimostrato in oltre cinquant’anni di attività nel campo dello spettacolo di prosa, nel cinema e nella televisione, straordinarie qualità interpretative come protagonista in opere appartenenti a tutti i generi teatrali, dalla tragedia al dramma borghese, dalla commedia al teatro da camera, dalla commedia musicale all’operetta, dai classici greci e latini alla commedia dell’arte, dal teatro dell’assurdo alla nuova drammaturgia, acquisendo a pieno merito il titolo di Maestro della Scena italiana”.

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