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solenne processione del Patrono San Severino nella Piazza del Popolo. Fine anni ‘20 del secolo XX.
Solenne processione del Patrono San Severino nella Piazza del Popolo. Fine anni ‘20 del secolo XX

La festa del patrono Severino: 8 gennaio o 8 giugno?

Lunedì 8 giugno la città festeggia il suo patrono. Quest’anno, a causa del coronavirus, non ci sarà il tradizionale Corteo storico organizzato dal Palio dei castelli, né sentiremo la “sveglia” dei tamburini. Alle 11, però, sarà celebrata una messa solenne in onore di San Severino vescovo nella basilica di San Lorenzo, dove si trova custodita l’urna del santo dopo il trasferimento dal Duomo del Castello, a seguito del terremoto 2016. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Edoardo Menichelli; parteciperanno anche autorità civili e militari e sarà presente il Gonfalone del Comune.

Per la ricorrenza “Il Settempedano” ha chiesto un intervento storico-culturale all’architetto Luca Maria Cristini, autore del libro “San Severino vescovo di Settempeda. Santità, leggenda e iconografia” (edizioni Hexagon). Un’opera importante che è frutto di lunghe ricerche d’archivio, bibliografiche e iconografiche, le quali hanno portato alla scoperta di molti aspetti nuovi sulla figura del nostro patrono.

Ringraziando Luca Maria Cristini, pubblichiamo di seguito il suo contributo. 

Secondo la tradizione, in origine la festa religiosa di San Severino di Septempeda era celebrata il giorno 8 gennaio, ritenuto quello della sua morte, mentre i festeggiamenti popolari si tenevano il giorno 8 giugno, data in cui si ricordava la consacrazione della chiesa a lui dedicata, fatta erigere dal vescovo Ugo al Castello. Lo studioso Raoul Paciaroni rileva al 1258 la prima notizia documentaria della festa popolare dedicata al patrono, mentre la prima menzione della festa il giorno 8 giugno è, secondo lo stesso storico, nelle Riformanze del 1308. Negli stessi atti comunali, nel medesimo giorno dell’anno 1430, viene annotata la festa e la riconsacrazione della chiesa restaurata secondo quelle che sono le attuali forme. Della festa di San Severino celebrata in giugno abbiamo anche un’aulica citazione da parte del poeta e filosofo umanista settempedano Lodovico Lazzarelli, che ne fa cenno nei suoi Fasti Christianae Religionis del 1480.
Leggendo i minuziosi diari giornalieri degli avvenimenti cittadini che il conte Severino Servanzi Collio ha tenuto a cavallo della metà del secolo XIX, abbiamo notizia che al Patrono, in quell’epoca, fosse dedicato un duplice appuntamento festivo. Il giorno 8 gennaio, da sempre festa di precetto, si tenevano due pontificali solenni (al mattino e al pomeriggio) nel santuario di San Severino al Monte. Leggiamo che, talvolta per i problemi legati ai rigori del freddo o alla salute, il vescovo abbia dovuto disertare il pontificale solenne, inviando a sostituirlo l’Arcidiacono e lasciando la celebrazione dell’ufficio completamente all’iniziativa dei Canonici. A questo appuntamento invernale si aggiungeva quello estivo, in calendario per il giorno 8 giugno. In questa occasione si ripeteva la solenne messa cantata e si teneva anche la processione per le vie della città. Nel 1846 lo stesso Servanzi Collio ci dà conto del percorso della processione, che partiva dalla città alta e scendeva fino al borgo per pori risalire in cattedrale; in quell’occasione sfilavano anche i dodici stendardi dei castelli. In quegli stessi anni Filippo Bigioli aveva illustrato con propri disegni un calendario dei santi intitolato “Il Perfetto Leggendario”, secondo il quale la ricorrenza ufficiale dei santi Severino e Vittorino, raffigurati insieme nell’eremo comune, veniva indicata ancora come quella di gennaio; del duplice appuntamento festivo rileviamo notizia nel “Calendario storico di Sanseverino” edito nel 1892 da Vittorio Emanuele Aleandri, nel quale, però, l’autore definiva “festa popolare” quella che si teneva in giugno.
L’antico messale proprio della diocesi settempedana prevedeva anche altre speciali liturgie in onore del santo Patrono Severino: il 26 aprile, data in cui, secondo la tradizione avvenne primo ritrovamento del corpo a Settempeda nel 590 d. C., il 15 maggio, occasione del secondo ritrovamento dei resti nel Duomo Vecchio al Castello, e il 3 novembre, giorno in cui, secondo la leggenda, era avvenuta la traslazione del corpo da Septempeda al Castrum Regale. Queste solennità furono sempre celebrate almeno fino alla modifica del calendario liturgico diocesano avvenuta nel 1914. Ricorda lo storico Giuseppe Ranaldi come le feste dei giorni 15 maggio, 8 giugno e 3 novembre fossero “già di precetto fino dal tempo di mons. Marziario”, ovvero il primo vescovo insediatosi dopo la restaurazione della sede episcopale settempedana nel 1586.
Il Martirologio Romano, ovvero il Calendario ufficiale delle ricorrenze dei santi adottato oggi dalla Santa Sede, colloca la memoria di San Severino tra quelle dei santi di culto locale e la fissa il 15 di maggio, mentre il Messale proprio dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche stabilisce attualmente la solennità del santo – patrono sia dell’omonima città che copatrono della diocesi – il giorno 8 giugno. Gli storici sono concordi oggi nel ritenere che l’originale data invernale – che non a caso coincide con la solennità di San Severino Abate di Nola – possa essere l’ennesima conseguenza della confusione che, a partire dal secolo XI, sarebbe nata tra i due santi omonimi e oggi non ancora del tutto risolta.

Cosa succede nelle altre comunità delle quali San Severino di Settempeda è Patrono? A Comiziano (Na) si segue l’antica tradizione e si celebra la festività solenne il giorno 8 gennaio, con replica di feste – più che altro civili – in settembre; a Sellano (Pg) la solennità del patrono è celebrata il giorno 8 giugno.

Per quanto concerne le fiere dedicate al Patrono, annota Ranaldi che la prima edizione dedicata al Santo risalirebbe al 1451 e che si sarebbe tenuta dal giorno 1 al 15 di giugno. A partire dall’istituzione del Regno d’Italia, annota sempre lo stesso storico, venne istituita anche la celebre “Fiera de’ li nove”, ovvero una fiera con grande vendita del bestiame che si teneva il giorno successivo alla festa invernale del Patrono, il 9 gennaio. Questo appuntamento di gennaio, nonostante il clima sfavorevole, ha resistito a lungo nel tempo – almeno per un secolo – tant’è vero che essendo tale fiera il primo importante appuntamento di questo genere nel campo del commercio del bestiame, il prezzo medio stipulato in quell’occasione diveniva il riferimento per gli altri mercati successivi, non solo in terra marchigiana.
Da qualche anno, dopo lungo oblio, si è ripresa a tenere a Sanseverino una fiera del Patrono, che si svolge la prima domenica di giugno nelle vie che costeggiano il giardino pubblico, nel parcheggio e nel piazzale antistante alla stazione ferroviaria.

Luca Maria Cristini

Nelle immagini che seguono:

Busto d’argento contenente alcune reliquie di San Severino Vescovo, Santi Lotti, Roma 1659

Filippo Bigioli, San Severino Vescovo (con San Vittorino suo fratello) solennizzato il giorno 8 gennaio, acquaforte tratta da “Il Perfetto Leggendario”, 1839.

Avviso relativo alla Fiera del Patrono San Severino del giugno 1871.

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