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Buca d'Aria
Buca del terremoto

Earth Day 2020: viaggio virtuale fino alla Buca del terremoto

Oggi è stata celebrata in tutto il mondo la “Giornata della Terra – Earth Day”. Il Comune, viste le restrizioni a causa dell’emergenza Covid19, ha pensato di ricordarla con una speciale iniziativa sul web: un “viaggio virtuale”, immaginando una piacevole escursione a piedi, verso un luogo solitario, incantato e suggestivo come la “buca del terremoto”, detta comunemente anche “buca d’Aria”. Sulla pagina Facebook San Severino Marche Cultura e Turismo vengono pubblicati testi e foto – anche nelle prossime ore – a cura della sezione settempedana del Cai e dello storico Raoul Paciaroni, i quali hanno supportato l’ufficio Cultura del Comune nella predisposizione dell’interessante materiale. Per la 50^ edizione dell’Earth Day, dunque, viene proposto un tema caro agli ambientalisti: quello del turismo sostenibile.

La “buca del terremoto” viene chiamata “buca d’Aria” perché situata alle falde dell’omonimo monte a quasi 800 metri sul livello del mare. Si tratta di una grande cavità circolare a forma di cratere. E il particolare nome è legato alla credenza popolare locale secondo cui l’origine risalirebbe a un antico sisma che, sconvolgendo la struttura della montagna con effetti devastanti, avrebbe generato la conca del diametro di 110 metri e profonda circa 20. Raoul e Lorenzo Paciaroni in “Memorie sismiche sanseverinati” (Seconda Ed.2017) riportano le voci popolari che tramandandosi di generazione in generazione hanno voluto vedere in questa larga buca il cratere di un antichissimo vulcano, che riempiendosi nel tempo di detriti si va restringendo. Alcuni studiosi catalogano la Buca del Terremoto come una dolina, ma sembra che effettivamente la voragine si sia formata per un grande cedimento della superficie dovuto al terremoto del 1922, essendo quella zona caratterizzata da cavità sotterranee e caverne di origine calcare.
E’ tradizione che mille anni fa nella zona vi fossero due vulcani, uno a Caldarola e uno sul monte Aria, di cui resterebbe questa buca in passato più profonda e “magica”. Si narra infatti di lepri cadute dentro senza più riuscire a venirne fuori, di un cane “inghiottito” dalla montagna, di buoi e cavalli attirati come una calamita dentro il misterioso “buco”. Per coloro che lo desiderano è possibile proseguire lungo lo stesso percorso fino a un rifugio e alla chiesetta della Madonna della Neve o Madonna del Monte.

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