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Padre Igino Ciabattoni
Padre Igino Ciabattoni

Padre Igino Ciabattoni uomo del Vangelo

di Alberto Pellegrino

Nel 1963 fummo convocati, l’arch. Luigi Cristini ed io, da un giovane frate arrivato da Verona in località Berta, dove voleva aprire una comunità per il recupero sociale degli ex carcerati. Lo trovammo dentro una casa colonica quasi fatiscente, dentro una stalla piena di bovini mentre spalava il letame. Alto e robusto, questo frate ci guardò fisso e disse a Cristini e a me “Ho saputo che tu sei un architetto e che tu sei un sociologo. Da domani dovrete collaborare con me”. Era Padre Igino Ciabattoni da Offida, un cappuccino deciso, intelligente, pieno di traboccante umanità e di genuina spiritualità, uomo del Vangelo e del Concilio Vaticano II, lontano da ogni forma di clericalismo. In quel giorno nacque per me un’amicizia che è durata una vita intera, insieme a una collaborazione con l’Istituto della Croce Bianca che è durata oltre trent’anni.
In pochi anni Padre Igino ha saputo compiere un piccolo miracolo e quella casa colonica semidiroccata è diventata un piccolo villaggio e una florida azienda agricola: l’edificio è stato restaurato e ne è stato costruito uno nuovo per accogliere altri ospiti; è stata costituita una cooperativa agricola, fatto un impianto d’irrigazione e costruita una grande stalla per il bestiame; sono nati una nuova sede della Croce Bianca e un capannone per ospitare la cooperativa di lavoro per la tipografia, dove si stampavano la rivista Semaforo verde e L’Appennino camerte, numerosi volumi di psicologia, pedagogia, sociologia, pastorale. Durante tutti questi lavori la comunità si era trasferita presso il Convento dei Cappuccini per poi ritornare definitivamente a Berta.
Col passare del tempo e il trasformarsi dei problemi la comunità ha cominciato a occuparsi non solo degli ex carcerati, ma anche del recupero di tossicodipendenti, alcolisti, malati mentali. Sono arrivati assistenti sociali, psichiatri, psicologi, medici. Padre Igino era instancabile come padre spirituale, come amministratore, come organizzatore di eventi. Su sua iniziativa sono stati organizzati corsi di formazione per operatori sociali; corsi di formazione per il recupero sociale, culturale e spirituale degli ospiti; piccoli eventi teatrali e rassegne cinematografiche; sono stati organizzati premi per valorizzare quegli ospiti che erano ritornati ad inserirsi con successo nella società.
Una risonanza nazionale hanno avuto i Convegni di studi socio-religiosi che hanno visto la presenza di magistrati ed esperti del Ministero di Grazia e Giustizia, teologi e biblisti, sociologi e pedagogisti, psicologi e psichiatri come Luigi Cancrini, il fondatore di Libera Don Luigi Ciotti, uomini politici, amministratori locali, direttori di comunità di recupero situate in altre regioni. Si trattava di un avvenimento annuale che richiamava l’attenzione di quotidiani e televisioni, che si concludeva con la pubblicazione degli atti contenente tutti gli interventi dei convegnisti relatori.
In questi incontri si trattavano temi di fondamentale importanza come il recupero degli ex detenuti previsto dalla nostra Costituzione, il recupero dei tossicodipendenti, le nuove forma di microcriminalità e il terrorismo degli anni Settanta. Quei volumi hanno ancora una notevole importanza per lo studio dei problemi trattati e la valutazione storica della società italiana negli anni Sessanta/Settanta/Ottanta.
Padre Igino Ciabattoni è stato un grande uomo e un grande cristiano, un testimone del Vangelo, una persona che con il suo impegno, il suo lavoro, il suo sacrificio ha dato lustro a San Severino, anche se la città non sempre l’ha amato, capito ed apprezzato la sua straordinaria opera di operatore sociale e di sacerdote. Al di là di tante piccolezza umane, il suo operato rimane straordinario e tutti noi che gli siamo stati vicini e abbiamo lavorato e studiato al suo fianco, siamo orgogliosi di averlo fatto disinteressatamente, per spirito di servizio alla luce di quel Vangelo che non è solo un libro religioso ma un grande insegnamento d’impegno sociale e umano. Grazie Igino di essere stato in mezzo a noi con il tuo esempio, con il tuo Cristianesimo a volte anche “violento” ma sempre costruttivo ed essenziale, sempre orientato al servizio dei più deboli e degli emarginati.

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