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Copperman
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Penultimo film della rassegna all’Italia: “Copperman”

Giovedì 21 e venerdì 22 novembre (ore 21) quinto film (e penultimo appuntamento) al cineteatro Italia con la rassegna cinematografica curata dai Teatri di Sanseverino e dal Cinema San Paolo: Copperman, film di Eros Puglielli, con Luca Argentero, Antonia Truppo, Galatea Ranzi, Gianluca Gobbi e Tommaso Ragno.

Di seguito, la recensione dell’opera.

Anselmo (Luca Argentero) è un uomo speciale: nonostante sia adulto, crede di essere un supereroe. Non ha mai avuto un padre, è cresciuto soltanto con la madre Gianna (Galatea Ranzi): la donna, per far sì che il suo particolare bambino fosse sereno, gli ha fatto credere di essere il figlio di un supereroe in giro per il mondo, come un personaggio dei fumetti. Anselmo, sin dalle elementari, ha sempre voluto bene a Titti (Antonia Truppo), ma il padre violento di lei, Ernesto (Gianluca Gobbi), li ha tenuti separati. L’unica figura maschile di riferimento per Anselmo è quella del fabbro Silvano (Tommaso Ragno), un uomo buono dal passato torbido. Ora che il protagonista è cresciuto e Titti è tornata, dopo anni di lontananza, al paese, ancora una volta deve vedersela con il violento e ubriacone padre di lei: è un compito per “Copperman”, le vesti che Anselmo assume quando deve combattere i cattivi. Riuscirà il nostro “supereroe” a salvare Titti, la madre e tutta la comunità dal violento Ernesto?

Copperman, di Eros Puglielli, è un film tra il dramma e la commedia. Anselmo è un personaggio intelligente e buono, affetto da una qualche forma di autismo, e Luca Argentero riesce bene nel suo compito (anche il resto del cast è a proprio agio). Discreta la storia nel complesso: un film con buone intenzioni, ma dallo sviluppo prevedibile e con molti personaggi a rischio stereotipo. Un’opera gradevole che non brilla eccessivamente, come se l’idea fosse stata frenata nello sviluppo. Un film che cerca di trattare varie tematiche complesse: disabilità, violenza, supereroi e rapporti difficili in un paese di provincia, dove tutti sanno tutto di tutti e nessuno fa nulla. Puglielli tenta di realizzare un cinema nuovo, arrivando ad una soglia, ma senza varcarla pienamente. Un tentativo non del tutto riuscito, non completamente maturo, ma degno di nota per l’impegno.

Silvio Gobbi

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