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David Miliozzi
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Palazzo Gentili: David Miliozzi parla del suo ultimo romanzo

Una storia d’amore e d’attesa che parla di disabilità e d’amore ma anche di terremoto. E di rinascita. Ci sono condensati dentro tanti temi nel quarto romanzo di David Miliozzi “E tutto iniziò a tremare”, edito dalla Pendragon e già in ristampa, che domenica 10 novembre viene presentato a Palazzo Gentili, con ingresso libero a partire dalle ore 17, grazie alla rassegna “Incontri con l’autore” promossa da “i Teatri di Sanseverino”.
Un romanzo autobiografico che racconta di David, insegnante di sostegno che ama Elisabetta e da cui aspetta un bambino che sembra volersela prendere comoda. Davide ama anche la sua famiglia, nonostante il padre abbia una malattia nervosa che può renderlo insopportabile e in sua madre veda riflesse le proprie manie; così come ama i suoi amici che si rifiutano di diventare adulti. E ama Romeo, il ragazzo che gli è stato affidato a scuola, anche se è un osso davvero duro.

Attesa e memoria, futuro e passato, si intrecciano in un presente di piccole e grandi scosse in cui l’amore incondizionato verso la vita conduce a un cambiamento previsto ma dagli esiti sconosciuti. Proprio come le scosse del sisma che, dopo aver seminato panico e distruzione in tutto il centro Italia, continua ancora a far tremare la terra.

“Mi piaceva raccontare il tempo dell’attesa che è il tempo della vita. Alla fine ho lavorato a questo romanzo per nove anni e ho raccontato i nove mesi della gravidanza dal punto di vista del papà. I nove mesi che precedono la nascita del primo figlio, le aspettative, le gioie e le paure di un padre come tanti. Mentre stavo lavorando a questo romanzo – racconta l’autore – sono arrivate quelle terribili scosse di terremoto che hanno sconvolto il centro Italia. La terra ha tremato, spaventosamente, ha fatto vacillare case, ospedali, chiese, sicurezze. L’imponderabile è risalito dal profondo della terra e noi stavamo qui sopra, impotenti e in attesa. Il terremoto è entrato in questo libro con prepotenza, l’attesa delle scosse si è intrecciata con l’attesa della vita. Le scosse fanno vacillare le certezze, ti costringono ad andare avanti con qualche consapevolezza in più. Scrivendo ho pensato che sotto molti aspetti tremare significa essere vivi e che un figlio, così come tutti gli incontri veramente speciali della nostra vita, in qualche modo assomigliano a una scossa sismica e finiscono per sconvolgerti l’esistenza. Tutte le grandi emozioni ci fanno tremare. Si trema per paura, per rabbia, ma anche per gioia. Questo romanzo in fondo – aggiunge David Miliozzi – è una dichiarazione d’amore verso la vita”.

David Miliozzi è insegnante e critico d’arte. Dirige la rivista “Le Variazioni critiche” e il sito Hyperexpressionism.org. Per Pendragon ha pubblicato i romanzi “Senza parabrezza” (2003), “A un passo dal nulla” (2005), “Sogni premonitori” (2008), “E tutto iniziò a tremare” (2017).

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