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Egidio Pacella con Sante Petrocchi; seduti il preside Luciani e la professoressa Bellabarba
Egidio Pacella con Sante Petrocchi; seduti il preside Luciani e la professoressa Bellabarba

“Pipinara”, raccolta di racconti pieni di ricordi ed emozioni

Nel pomeriggio di sabato 26 ottobre, alla scuola media “Tacchi Venturi”, è stato presentato il libro curato da Egidio Pacella, Pipinara: un testo corale, una raccolta di racconti scritti da più settempedani, riguardanti i giochi e le attività popolari tra i giovanissimi della San Severino degli anni Sessanta. Il testo è illustrato da vari disegnatori di San Severino e da un nutrito gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.
L’incontro, moderato da Sante Petrocchi, è partito con gli interventi del sindaco Rosa Piermattei, del preside della scuola Sandro Luciani e del vice sindaco Vanna Bianconi. I tre relatori hanno sottolineato l’importanza del libro di Pacella: una pubblicazione capace di conservare un insieme di memorie labili, fatte di giochi e di usanze ormai perdute. Pipinara fa ricordare il tempo passato, con una sottilissima vena di nostalgia, suscitando, allo stesso tempo, piacere e divertimento nel lettore. Un libro composto da testimonianze eterogenee, diverse nello stile e nei contenuti. Tali diversità testuali sono rispecchiate nei disegni raccolti all’interno, come ha detto il professor Paolo Gobbi, referente per l’Accademia di Macerata: l’unico aspetto in comune tra le varie tavole è l’utilizzo del bianco e nero, ma ogni segno è diverso, ogni figura è differente dall’altra, in quanto diversi sono gli autori e i ricordi di ciascuno. Un lavoro di concertazione grafica che ha richiesto un certo impegno e a cui ha contribuito fattivamente Marisa Ventura.

Donella Bellabarba, anche lei coinvolta nel libro, ha sottolineato l’atmosfera evocata da quelle pagine, quei ricordi riemersi seguendo la lettura, sepolti chissà dove nella profondità della memoria di chi ha vissuto quei tempi e quei divertimenti. Il centro storico e le campagne degli anni Sessanta, i ragazzi di ogni rione, le piccole bande di quartiere, pronte a inventarsi i giochi più fantasiosi (e, delle volte, pericolosi) per passare il tempo. Con pochi oggetti e irrefrenabile fantasia si faceva di tutto. Oratorio e scampagnate, vasche lungo la piazza, giochi per le strade: i maschi che facevano gruppo a sé rispetto alle femmine, dedite ad attività meno violente e più sognanti (con tanto di principi azzurri). Una realtà corale esistita fino a non molti decenni fa, ed ora ormai storia. E’ stato un lavoro di gruppo a portare alla luce questa antologia, come ha sottolineato Egidio Pacella nel suo intervento. Il curatore ha rivolto uno speciale ringraziamento a tutti coloro che, in qualche modo, hanno reso possibile tale raccolta: gli autori dei testi, i grafici, i disegnatori (dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e non), il Comune, la scuola “Tacchi Venturi”, ed ogni sorta di collaboratore che, in qualche modo, ha contribuito a questo progetto volto a salvare tante memorie dall’azione del tempo che passa.

Dopodiché sono iniziate le letture di alcuni dei brani del testo, letti dagli stessi autori presenti in sala. La presentazione snella e la divertente lettura dei testi hanno intrattenuto piacevolmente il nutrito pubblico. Persone (giovani e non) che hanno deciso di dedicare il loro sabato pomeriggio al ricordo del tempo passato o alla conoscenza di un’epoca che non hanno mai vissuto. Un’unione tra vecchie e nuove generazioni che può fare solo che piacere: una “pipinara” di persone nel vero senso della parola.

Silvio Gobbi

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