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La presentazione a cura di Alberto Pellegrino
La presentazione a cura di Alberto Pellegrino

Pinacoteca, la Grande Guerra vista da Giri e Ventura: opere in mostra fino al 6 gennaio

E’ stata inaugurata in Pinacoteca la mostra dedicata a “La Grande Guerra vista da Cesare Giri e Renzo Ventura”. Curata dal professor Alberto Pellegrino e promossa dall’assessorato comunale alla Cultura, l’interessante esposizione – a 100 anni dalla conclusione della 1^ Guerra mondiale – sarà visitabile fino al prossimo 6 gennaio. Allestimento e grafica portano la firma dell’architetto Shura Oyarce Yuzzelli, mentre le illustrazioni sono state gentilmente concesse da Adolfo Ciamarra, grande collezionista settempedano.

Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Rosa Piermattei e il vicesindaco (assessore alla Cultura) Vanna Bianconi.

“Cesare Giri (uno dei più importanti disegnatori e scultori umoristici del primo Novecento, nato a San Severino nel 1877; ndr) ha affrontato il tema della Guerra soprattutto quando la tragedia si svolgeva in Belgio e in Francia – ha detto il professor Alberto Pellegrino – poiché l’Italia è entrata da poco nel conflitto e quindi gli italiani non avevano ancora capito quale massacro sarebbe stata la guerra. Le sue tavole qui esposte presentano i tedeschi e gli austriaci come dei mostri assetati di sangue. Pagine di sangue, infatti, è una raccolta di incisioni estremamente drammatiche, molto forti, cariche di violenza, perché, secondo Giri, il male era rappresentato dei tedeschi e dagli austriaci e il bene dagli alleati (Italia, Francia, Inghilterra) che si battevano contro il militarismo, contro la pretesa superiorità razziale dei tedeschi e degli austriaci, i due imperi centrali.

Dall’altra parte – ha proseguito Pellegrino – abbiamo voluto affiancare a Cesare Giri un altro grande artista quasi del tutto dimenticato: Renzo Ventura che, nato a Colmurano e trasferitosi giovanissimo a Milano (1913), si afferma come disegnatore caricaturista, lavora per importanti Case editrici e poi nel 1916 viene chiamato in Guerra. Per tre anni sta in trincea, poi riprende il suo lavoro (dal 1919 al 1923), ma ben presto viene assalito dalla malattia mentale e passa molti anni in manicomio, dove muore nel 1940. Quelle che abbiamo esposto sono 12 cartoline di guerra in cui Ventura affronta il tema della guerra e lo fa con uno stile più leggero, più ironico, più raffinato, più disincantato. Non sono così fortemente drammatiche, ma piuttosto ironiche. Le abbiamo portate a un formato più grande rispetto a quello di una cartolina per far apprezzare meglio la forza, l’eleganza, l’ironia di Ventura”.

In questo caso il lavoro tecnico è stato curato dal Centrostampamb di Michele Boncagni.

Gli orari di apertura della mostra: da martedì a domenica, ore 10-13 e ore 15-18; lunedì chiuso. Il giorno di Natale: ore 10-13; il giorno di Capodanno: ore 15-18. Infoline: 0733.638095.

Fiorino Luciani

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