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Il taglio del nastro
Il taglio del nastro

Lavori post sisma: riaperto il Museo archeologico “Moretti”

E’ stato riaperto al pubblico, domenica 25 novembre, il Museo archeologico “Giuseppe Moretti”, la cui struttura – al Castello al monte – era stata lesionata dal sisma del 2016. Un giorno importante per San Severino perché la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale sono “motori” di crescita indispensabili, specie in questo difficile momento storico in cui la città è chiamata a rialzare il capo dopo il terribile colpo da “ko” che il terremoto le ha inferto. “Noi saremo forti – ha detto il sindaco Rosa Piermattei a margine del taglio del nastro – se riusciremo, pian piano, a sistemare tutte quelle realtà istituzionali e pubbliche che oggi non ci permettono di vivere in modo adeguato o di educare adeguatamente i nostri giovani. Questo è un passo avanti, ne siamo contenti. Per l’apertura di queste sale ringraziamo chi ha lavorato duramente, dagli ingegneri del sisma fino ai nostri uffici. La riapertura del Museo ci permette di vedere anche il chiostro, che è un altro tesoro molto importante, anche se rimane poi un po’ di tristezza per il Duomo che con l’altro terremoto è stato chiuso vent’anni e ora lo è di nuovo. Ci auguriamo che il recupero avvenga stavolta più velocemente”.

Oltre al sindaco sono intervenuti il professor Roberto Perna dell’Università di Macerata e l’archeologo Tommaso Casci Ceccacci della Soprintendenza Archeologica delle Marche. Poi c’è stata la visita guidata a cura di Francesco Rapaccioni, in qualità di Console del Touring club italiano per la provincia di Macerata, mentre l’Accademia Feronia – grazie ai suoi allievi – ha chiuso il pomeriggio in musica con il Concerto di Santa Cecilia. Erano presenti, fra gli altri, anche la dottoressa Anna Maria Moretti (nipote di Giuseppe Moretti, l’archeologo settempedano al quale è intitolato il museo) e il vicesindaco (con delega alla Cultura), Vanna Bianconi.

“Sono stati fatti dei lavori per sistemare soprattutto la parte dell’uscita di sicurezza – ha detto proprio la Bianconi – e, partendo da questo spazio, si è arrivati fino al cortile. Esteriormente il sisma non ha portato gravi danni all’edificio, siamo stati abbastanza fortunati. Ci è voluto comunque del tempo, ma la Sovrintendenza ci è stata vicino e abbiamo colto l’occasione per riaprire tutti gli espositori, per risistemare l’intero materiale raccolto nel museo. Oggi, riaprendolo al pubblico, proviamo una certa emozione perché sappiamo quanto sia importante per San Severino e la nostra storia”.

Fiorino Luciani

 

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