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Sosta selvaggia tra i faggi

Assalto a Canfaito: nota dell’Unione montana e interrogazione di Borioni

“A differenza della pace e della bellezza che questo giornale ha raccontato, purtroppo nei giorni scorsi abbiamo assistito a un vero assalto alla faggeta di Canfaito: code e code di auto, ingorghi e soprattutto zero sensibilità verso l’ambiente. Molte auto infatti sono state parcheggiate fuori dalle apposite aree; diverse persone arrampicate sui rami dei faggi; auto incolonnate a motore accesso dentro la prima faggeta. Da registrare anche un buon livello di maleducazione, quando con cortesia invitavo i conducenti a tornare indietro”.

Lo scrive Claudio Scarponi, inviandoci anche la foto che pubblichiamo. L’enorme flusso di persone che hanno visitato, fra ottobre e novembre, sia Elcito, sia Canfaito, ha portato con sé diverse problematiche. Tanto che l’Unione montana di San Severino, ente gestore della Riserva naturale regionale del monte Canfaito e del monte San Vicino, ha diffuso la nota che segue per ricordare a turisti ed escursionisti di “rispettare le regole adottate per preservare la natura e l’ecosistema nei pressi e all’interno della faggeta di Canfaito, meta di migliaia di visitatori in questo periodo”.

“In particolare – è scritto nell’appello – si invitano gli automobilisti e i motociclisti a non parcheggiare o circolare su prati, boschi e pascoli. All’interno della Riserva, infatti, sono state individuate apposite aree per il parcheggio e la sosta che sono delimitate e indicate da apposita cartellonistica. Le aree sono consultabili anche in rete sui principali motori di ricerca e su Google Maps (coordinate 43.304825, 13.078968). Si raccomanda di seguire, pertanto, l’apposita segnaletica e posteggiare i veicoli nell’area situata a ridosso della seconda faggeta, appositamente individuata dal Piano Regolamento. Escursionisti e visitatori sono invitati a portare a casa i rifiuti e a non lasciarli abbandonati nel bosco. E’ necessario inoltre rispettare alcune elementari regole. Si ricorda che le specie vegetali, fossili e minerali non vanno raccolte né danneggiate. Non si possono catturare, uccidere o disturbare gli animali. E’ fatto divieto assoluto di accendere fuochi al di fuori delle apposite strutture presenti nelle aree attrezzate. I cani, infine, vanno obbligatoriamente tenuti sempre a guinzaglio per non arrecare disturbo alla fauna selvatica”.

Sulla questione interviene anche il consigliere comunale Francesco Borioni (della lista “Centro Sinistra per San Severino”), presentando un’interrogazione sulle modalità di gestione, tutela e valorizzazione della riserva naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito. Ecco il testo. 

“La Riserva naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito rappresenta un vanto e un’eccellenza del nostro territorio. Di anno in anno, complici lo sviluppo e la diffusione di forme di turismo ecosostenibile ed escursionismo, questo “nostro” angolo di paradiso si attesta come meta di spicco e registra un notevole afflusso di persone in molti momenti dell’anno. Escursioni, trekking fotografici, ricerca di funghi o semplici passeggiate sono esperienze che il celeberrimo faggeto di Canfaito è in grado di rendere uniche con la sua secolare e maestosa bellezza, legata anche allo stato di perfetta conservazione delle biodiversità e dell’ambiente. Non occorre ribadire che la conservazione e la tutela di questo sono le prime e imprescindibili azioni necessarie al fine di preservare questo luogo tanto eccezionale. Ogni Ente coinvolto nella gestione di questo patrimonio ha quindi il preciso dovere di non trascurare alcuna delle possibili misure spendibili nel perseguimento di questo fine.

Considerato il non trascurabile aspetto che la Riserva rappresenta una potenziale risorsa anche economica per il territorio, muovendo di fatto una notevole mole di persone nel suo ambito, specie in un momento in cui tante delle attività del territorio risentono ancora della battuta d’arresto portata dal sisma del 2016;
considerato che gli scenari delle domeniche di fine ottobre-inizio novembre descritti dai giornali locali devono essere in futuro evitati e gestiti, non solo per la salvaguardia dell’ambiente ma per l’incolumità delle stesse persone che decidono di passare momenti di relax;
considerato inoltre che il il Comune di San Severino ha un proprio delegato in seno al Comitato di indirizzo dell’Ente riserva naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, si chiede di avere nozione delle misure attraverso le quali l’Amministrazione comunale effettua la gestione della Riserva in relazione alle sue specifiche competenze;  di conoscere di quale tipologia di personale venga utilizzato a tal fine e in quale misura; di conoscere la programmazione dell’Amministrazione comunale in relazione alle attività di tutela, promozione e valorizzazione del territorio attraverso lo sviluppo di questo importante asset.
Si chiede, infine, quali iniziative sono state messe in atto o proposte all’Ente gestore per rimediare alla brutta figura pubblica che San Severino ha fatto, consentendo lo “scempio e l’assalto del santuario dei Faggeti”, così come descritto dagli organi di informazione locali, dimostrando un’inesistente macchina organizzativa e una mancata “gestione” del fenomeno.

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