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L'avvocato Marco Massei
L'avvocato Marco Massei, presidente del Comitato pro ospedale

Massei: “L’ospedale qui? E’ come promettere al bambino un gelato nel deserto”

L’avvocato Marco Massei, vice presidente del Comitato per la salvaguardia del nostro ospedale, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una lettera aperta al presidente della Regione, Luca Ceriscioli, che avrebbe indicato la struttura sanitaria settempedana come possibile punto di partenza per costruire a San Severino l’ospedale unico provinciale, qualora non dovesse essere realizzato nell’area già individuata a Macerata.

Ecco cosa scrive Massei.

“Se il nuovo ospedale unico provinciale non sarà fatto a Macerata, lo faremo a San Severino Marche”, questa sarebbe stata la roboante promessa fatta stamane dal Governatore delle Marche, prof. Ceriscioli. Ora, mi ha colpito subito una cosa: un professore di matematica (che sa far di conto) dovrebbe sapere che una promessa seria deve avere qualche possibilità di attuarsi. Quante possibilità ci sono che l’ospedale unico provinciale (che è già una chimera) non si costruisca a Macerata (0,1% – 0,2%)?
Vede Presidente, se le cose (probabilità) stessero così, la sua non parrebbe una promessa ma, come direbbe qualche irriverente, qualcosa d’altro… Mi scusi l’esempio puerile, è un po’ come promettere un gelato a un bambino che si trova nel deserto (zero possibilità di accontentarlo!).
Ci perdonerà, sig. Governatore, se ci fa venire in mente lo scrittore Cassola che scriveva: “… le promesse si fanno apposta per non mantenerle”.
A noi sarebbe piaciuto che si fosse presentato con una delibera scritta in mano, predisposta dalla Giunta, che attribuisca dei posti letto per acuti (non la lungodegenza!), che salvaguardi le specialistiche che vi sono, che valorizzi i medici che ci lavorano e rischiano di non essere sostituiti, che implementi oculistica, ematologia, radiologia, week surgery, laboratorio analisi, pronto soccorso…
Attendevamo che ci avesse parlato della sorte del punto nascita (ma nessuno le ha fatto una “domandina” su questo?) e del perché le è stata destinata una sorte così irriguardosa…
Purtroppo, ci ha riservato solo l’ennesima promessa verbale (addirittura subordinata: farò una cosa, se non ne accadrà un’altra). Non ce ne voglia, professore, se – delusi, sconfortati ed amareggiati – non abbiamo voglia di riservarle alcun applauso!”.

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