Home | Attualità | Guardia medica pediatrica e Ostetricia: “Help” e tre consiglieri alzano il tiro
Euro Net San Severino Marche
Sala parto all'ospedale di San Severino
Sala parto all'ospedale di San Severino (foto d'archivio)

Guardia medica pediatrica e Ostetricia: “Help” e tre consiglieri alzano il tiro

Ancora pochi giorni e poi l’Associazione Help, promotrice dell’iniziativa, chiuderà la petizione per l’istituzione della Guardia medica pediatrica a servizio dell’intero territorio maceratese. “Il 30 settembre chiudiamo la raccolta di firme e tiriamo le somme. Poi le consegneremo al presidente della Regione, Luca Ceriscioli”, ha detto la presidente Cristina Marcucci, sottolineando l’importanza di questa figura sanitaria che rappresenta un fondamentale punto di riferimento per le mamme e le famiglie poiché garantirebbe la continuità assistenziale ai bambini nelle notti, nei giorni festivi e nei week-end. “Le famiglie – spiega Cristina Marcucci – si trovano molto spesso obbligate ad andare al Pronto soccorso pediatrico a Macerata per la totale assenza di altre figure sul territorio o magari presenti ma non preparate a sufficienza per curare i bambini anche più piccoli”.

La mobilitazione di “Help”, a sostegno di mamme e famiglie, non finisce qui.

Nei giorni scorsi, infatti, la stessa Marcucci ha preso carta e penna per scrivere al Governatore delle Marche e ai vertici della sanità regionale affinché rispettino gli accordi sul mantenimento dell’ambulatorio ostretrico-ginecologico all’ospedale di San Severino. Le preoccupazioni dell’associazione derivano dal fatto che a fine anno andrà in pensione il dottor Vincenzo Felicioli, l’unico ginecologo ancora in servizio effettivo nella struttura settempedana dopo la chiusura del punto-nascite. Il timore è che Felicioli non venga sostituito e che, quindi, per una fantomatica carenza di organico, scompaia pure questo minimo (ma importantissimo) servizio rimasto a San Severino. In particolare Cristina Marcucci ricorda a Ceriscioli e al direttore generale dell’Asur Marche la Determina 913 del dicembre 2015 in cui il Governo regionale ha espressamente previsto – “in tutte le sedi destinate all’applicazione del Percorso di presa in carico della gravidanza fisiologica” – il mantenimento dell’attività ambulatoriale ostetrico-ginecologica, con visite ostetriche, ecografie, prelievi, corso di preparazione al parto, oltre ad attività medica e chirurgica ginecologica”.

Nelle scorse settimane, come si ricorderà, anche il Comitato per la salvaguardia dell’ospedale di San Severino è tornato ad accusare il presidente Ceriscioli per la chiusura del punto-nascite settempedano, all’indomani della sua recente presa di posizione a favore del reparto di ostetricia di Fabriano. Ora sulla vicenda tornano pure i consiglieri comunali di opposizione Mauro Bompadre, Gabriela Lampa e Massimo Panicari, i quali hanno presentato una mozione da discutere nel prossimo Consiglio comunale, convocato per giovedì 27 settembre. Chiedono, in pratica, al sindaco Rosa Piermattei di attivarsi per far riaprire il punto-nascite di San Severino evidenziando che “tale struttura, anche a seguito dei recenti eventi sismici, si pone come un “avamposto” dell’entroterra maceratese, già fortemente provato dagli effetti del recente terremoto”. I firmatari chiedono anche che copia della mozione sia inviata poi dal Comune al Ministro della Salute, “onde sensibilizzare il Governo sull’attuale problematica che coinvolge l’entroterra maceratese”. Bompadre, Lampa e Panicari ricordano che, in base all’accordo Stato-Regioni, le chiusure dei punti-nascite sarebbero dovute avvenire con gradualità, a partire da quelli con meno parti e che “il punto-nascite di San Severino e quello di Osimo furono chiusi nel 2016 nonostante avessero un numero di parti largamente superiori ai 500 annui (circa 600-650)”. Il presidente Ceriscioli dichiarò che non avrebbe mai chiesto deroghe, cosa che invece di recente è avvenuta per il caso di Fabriano. Pertanto, la scelta attuata dalla Regione – sottolineano i tre consiglieri comunali di San Severino – “appare contraria al buon andamento e, soprattutto, all’imparzialità della Pubblica amministrazione poiché da un lato, per il punto-nascite di Fabriano, si è addirittura domandata una “deroga” ai criteri di legge che imponeva la chiusura, mentre per San Severino si è violata la normativa esistente che consentiva il mantenimento del punto-nascite e, comunque, si è respinta ogni richiesta di deroga avanzata».

Centro Medico Blu Gallery