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Le opere di Shura Yuzzelli in mostra a Macerata
Le opere di Shura Yuzzelli in mostra a Macerata

Shura Oyarce Yuzzelli all’esposizione “Arte di Marca”

Lo scorso 23 giugno si è inaugurata la mostra-concorso “Arte di Marca”, presso la galleria maceratese Laboratorio41, gestita da Alessandro Leanza. Gli artisti selezionati sono quindici, scelti da Paola Ballesi, ex direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, e dall’artista Daniele Cristallini. Una volta conclusa la mostra (primo settembre), una giuria, composta da Leanza, dalla scrittrice e art-curator Paola Gennari e dal critico d’arte David Miliozzi, decreterà il vincitore tra i partecipanti. Ottimo il premio in palio: la possibilità di realizzare una mostra personale all’interno del grande spazio del Laboratorio41, con tanto di catalogo. Gli artisti, tutti particolarmente degni di nota, sono: Alberto Barazzuti, Rodrigo Blanco, Branciforte, Laura Cancerosi, Carlo Cammarota, Cesare Iezzi, Iskra, Giovanna Navetta, Saro Patti, Silvia Pazzola, Samuele Pigliapochi, Marco Puca, Svetlana Minina Vramant, Federica Amichetti e Shura Oyarce Yuzzelli. Ormai da anni trasferita a San Severino Marche, Yuzzelli partecipa alla mostra con ben nove lavori. Tele non piccole, caratterizzate da ampie campiture con preponderanti tonalità di nero, grigio e rosso. I colori presenti sono netti e sfumati al tempo stesso, vivi e scalcianti pur nella cupezza delle tonalità generali. Le opere dell’artista possono rappresentare di tutto e di più. Non serve chiedersi cosa voglia dire, perché un significato univoco non c’è. È una questione di sensazioni soggettive, di ciò che si prova nella fruizione. Anche se, oggi, ogni giudizio è principalmente individuale, ciò non vuol dire che chiunque abbia un pennello in mano possa diventare artista: i capricci artistici dei millantatori e parvenu della tavolozza vengono sempre a galla e, prima o poi, ci salutano. Ma le bizze artistiche non riguardano la pittrice in questione. Nel vedere le sue opere, si percorre un viaggio interessante: partendo da “stracci rossi” tesi su di uno sfondo nero (magari un rimando ad un cuore fatto a brandelli, a fibre di tessuto muscolare?) si prosegue con pezzi dove tela e stoffe principalmente di colore grigio, nero e rosso, creano delle materiche, ed al tempo stesso metafisiche, “gabbie di pezza” o “finestre mute” che ci rinchiudono o ci fanno affacciare in luoghi a noi noti e sconosciuti al tempo stesso (magari conservati in qualche nostra memoria inconscia e lontana). Queste sono alcune delle sensazioni scaturite dalla visione, ognuno avrà poi la propria particolare impressione, con le dovute sfumature e differenze rispetto a quanto sopra è stato scritto. L’importante è ricordare le parole di Francesco Arcangeli, quando indicava come approcciarsi alle opere di Alberto Burri (il quale è molto presente nei lavori della Yuzzelli, insieme ad una lontana eco dei feltri di Robert Morris): “Quando, davanti all’opera, lo spettatore domanda: «Che cosa vuol dire?» chiede all’artista quel che l’artista non ha voluto dare; e dovrebbe chiedersi, piuttosto: «Mi emoziona?»; o, al più, «Che significato ha?»”. Oggi questa importanza dell’emozione e della sensazione è la chiave di lettura non solo per i lavori di Shura Oyarce Yuzzelli, ma per quelli di tutti gli artisti contemporanei in generale. E non abbiate paura di questa libertà interpretativa, perché le disoneste croste dell’arte verranno fuori ed il filtro del tempo le farà durare quel fuoco di paglia che meritano: la superficialità può ingannare, ma non perdurare.

Silvio Gobbi

Informazioni
Mostra “Premio Arte di Marca 2018” (dal 23 giugno al 1° settembre 2018)
Galleria Laboratorio41, Via Maffeo Pantaleoni 41 (zona Sferisterio), Macerata
Orari: dal lunedì al sabato ore 17-19.45.
Sito: http://www.laboratorio41.com/
Contatti: info@laboratorio41.com

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