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Un'immagine del cementifico di Castelraimondo-Gagliole
Un'immagine del cementifico di Castelraimondo-Gagliole

Sacci, il Comitato Salva Salute: “Vincere è un’altra cosa”

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Comitato Salva Salute sugli ultimi sviluppi della vicenda del cementificio Sacci di Castelraimondo.

“Vincere è un’altra cosa.

La Regione Marche ha definitivamente rigettato l’istanza di riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale, formulata nel 2014 dalla Sacci
per mantenere in vita il decreto n. 77/VAA_08 del 2 luglio 2010 e modificata con Decreto n. 01/VAA del 4 gennaio 2013.

L’istanza di riesame era stata presentata dalla Sacci a seguito dell’annullamento parziale dell’autorizzazione decisa con le sentenze numero 300/2013 e 313/2013 del Tar Marche, emesse a seguito di due ricorsi, uno promosso dall’associazione Vas – Verdi ambienti e società – e l’altro da cittadini appartenenti al nostro Comitato. Nel rigettare il riesame, la Regione ha deciso anche di imporre all’azienda la “dismissione e chiusura dell’impianto” e il “ripristino ambientale del sito”. Ora la Sacci ha 60 giorni per ricorrere in sede amministrativa e 120 giorni per ricorrere al Presidente della Repubblica. Staremo a vedere.

Il Comitato ritiene che, con ogni probabilità, i nuovi padroni tedeschi dell’azienda abbiano autonomamente deciso di abbandonare il sito di
Castelraimondo, perché – da un lato – l’obbligo di adeguamento dell’impianto imposto nel corso della procedura aveva reso l’operazione
estremamente onerosa e – dall’altro – per bruciare immondizia, dispone di altri tre impianti nel centro Italia, già funzionanti.

Senza l’azione dei cittadini, fra quegli impianti ci sarebbe sicuramente stato anche quello di Castelraimondo.

In questi giorni abbiamo letto affermazioni di giubilo da parte di vari politici locali, che, a vario titolo ma senza meriti apparenti, si sono attribuiti la paternità di quella che ritengono una grande vittoria. Il Comitato “CSS” si permette di ricordare a questi signori che è stato il  Comitato a segnalare la grave situazione sanitaria in cui versava il nostro territorio, da loro lungamente ignorata; che sono stati i cittadini aderenti al Comitato a proporre il ricorso al Tar che ha imposto alla Sacci la procedura di riesame; a informare i cittadini promuovendo decine di incontri su tutto il territorio interessato e a respingere i gravissimi tentativi di nascondere la verità, seguendo passo passo tutta la vicenda.

A fronte di tutto questo, l’intera classe politica locale, che ora sembra gioire, salvo qualche rarissima eccezione, ha sempre tentato di osteggiare l’azione del Comitato o, peggio, di utilizzarla per il proprio tornaconto. A tutti questi signori, il Comitato dice che vincere è un’altra cosa.
Abbiamo condotto una lotta lunga e durissima, costellata di derisioni, insulti e minacce, durante la quale abbiamo rubato tempo alle nostre
famiglie e al nostro lavoro; nonostante ciò non riusciamo ad esultare per il risultato.

Non possiamo esultare di fronte al licenziamento dei lavoratori del cementificio, completamente ignorati dall’Azienda e fortemente
strumentalizzati da politici incapaci di offrire loro alternative.

Non possiamo esultare di fronte ai dati sanitari del nostro territorio, dove i morti e le ospedalizzazioni per malattie collegate all’incenerimento hanno raggiunto livelli più che preoccupanti.

Non possiamo esultare di fronte alla constatazione che, finché i rifiuti verranno considerati combustibile, altrove altri cittadini dovranno continuare a subire ciò che, per ora, siamo riusciti ad evitare.

Da ultimo, non possiamo esultare se pensiamo che ad esultare ora è la stessa classe politica che aveva concesso alla Sacci la possibilità di incenerire i rifiuti nella cementeria e che ha tentato in ogni modo di ostacolare la resistenza civile dei cittadini, anche utilizzando denaro pubblico con imbarazzante disinvoltura.

La Regione ha deciso che il cementificio verrà chiuso e l’area bonificata, ma non ha vinto nessuno. Vincere è davvero un’altra cosa”.

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