Il Settempedano
La passione era sopita. Pressata da una lunga serie di risultati negativi nel corso delle ultime, anonime stagioni. La vittoria in Supercoppa nel Qatar a spese della Juventus nella stagione scorsa fu una scintilla a cui non ha fatto seguito l’atteso incendio. Gli allenatori sulla panchina del Milan si sono succeduti e sono caduti come birilli, così come le speranze di rivedere in campo i rossoneri di ere precedenti, padroni del mondo. Poi l’avvento di Gattuso, giunto in punta dei piedi a rivitalizzare l’ambiente. E l’antico amore è sbocciato di nuovo. Graziano Borgiani, l’uomo testimone diretto delle 8 finali di Champions milaniste (di cui 5 vinte) dell’era berlusconiana, già punto di riferimento del tifo rossonero settempedano all’edicola Borgiani’s Hut, da qualche tempo demolita, attualmente titolare dell’omonima ditta di Noleggio automezzi, ci ha creduto. Come i rossoneri sul terreno dell’Olimpico. E con i vecchi amici frequentatori della Curva Sud di San Siro, alcuni dei quali provenienti da Mogliano, si è messo alla guida di un pullmino per essere presente sugli spalti alla semifinale dell’Olimpico di mercoledì scorso. “Gli incontri da “dentro o fuori” mi affascinano, la guida di Gattuso pure – ha commentato il commerciante settempedano -, non potevo mancare”. Ed è stato premiato al termine di una nottata da tregenda shakesperiana dalla lotteria dei rigori ad oltranza. Ritorno da incubo, con la neve copiosa in superstrada domata dalle gomme termiche, procedendo ad un’andatura forzatamente da crociera, ma allietata dai cori della vittoria e tuttavia senza dimenticare gli obblighi. Dopo un breve pisolino, Borgiani è infatti tornato alla sua scrivania, stanco ma ugualmente reattivo. Perché quando si vince, anche le fatiche più pesanti si recuperano in fretta. Finale all’Olimpico del 9 maggio con i bianconeri già prenotata. Magari con un ritorno a casa meno avventuroso di quello della semifinale con gli “Aquilotti”.
Lu. Mus.
