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L'intervento dell'architetto Piero Pierandrei
L'intervento dell'architetto Piero Pierandrei

Emissioni di CO2 nell’aria: quasi pronto il Piano per ridurle

Quando si parla di politica ambientale, la percezione che abbiamo un po’ tutti è che si tratti di qualcosa di lontano da noi. Un aspetto poco compatibile con le amministrazioni locali; una “macro” politica, insomma. Invece c’è molto che si potrebbe fare, anche a livello locale. Molto si sta già facendo.
Esistono piani d’azione che, pur essendo internazionali, coinvolgono i Comuni in prima persona. San Severino Marche fa parte di alcuni di questi piani. Negli ultimi anni ha aderito a numerose iniziative rivolte alla sensibilizzazione ambientale e, soprattutto, alla riduzione dell’inquinamento.

I temi dell’incontro: l’inquinamento globale. Qualche dato

Domenica 4 febbraio il cinema Italia ha ospitato una conferenza, un incontro, che è servito a fare il punto della situazione su questi temi. L’argomento: il cosiddetto Paesc, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima. Dopo una presentazione del sindaco Rosa Piermattei, il consigliere comunale Piero Pierandrei ha illustrato l’attuale situazione dell’inquinamento a livello mondiale. Il quadro? Non dei più rosei: surriscaldamento globale, desertificazione e tropicalizzazione del nostro emisfero. Scioglimento dei ghiacciai e innalzamento dei mari (25 cm negli ultimi 150 anni, con conseguenze catastrofiche: il record, 3 uragani di livello 4 in un solo mese del 2015). Inquinamento ambientale, con la diffusione dei rifiuti plastici, e atmosferico, con l’emissione di CO2. L’80% dell’energia mondiale è ancora prodotta da combustibili fossili.
In questo quadro tutt’altro che positivo, un miglioramento c’è. La curva della produzione di energia non pulita, ad esempio, si è fermata: si sta investendo sempre di più nelle fonti rinnovabili, superando anche di dieci, venti, settanta volte le stime fatte nel 2000.

Cosa sta facendo San Severino: il progetto Empowering 2020 e il Patto dei sindaci

Anche il nostro paese, nel suo piccolo, sta contribuendo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. San Severino fa parte del progetto europeo Empowering 2020, dove l’Italia è rappresentata proprio dalle Marche (30 Comuni fra cui il nostro): un progetto che incoraggia l’interazione fra diverse regioni del continente, studiando le soluzioni migliori per la produzione di energia pulita. Si sono tenuti incontri in tutta Europa; ad Atene, ad esempio, c’era anche una delegazione settempedana.
Soprattutto, San Severino ha aderito al Patto dei sindaci. Un progetto, anch’esso internazionale, con un obiettivo ben preciso: ridurre le emissioni di CO2. E questo a livello non europeo o globale, ma – prima di tutto – locale. L’obiettivo, per i Comuni che aderiscono al Patto dei sindaci, è ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2030. Questo percorso avrà per noi due fasi: uno studio della situazione attuale e, in seguito, la presentazione di un piano per ridurre l’inquinamento.

Quanto inquina San Severino?

È intervenuta la dottoressa Mileva Milloshi che, nell’ambito universitario (sta per conseguire la laurea magistrale in Ingegneria), ha condotto uno studio sull’emissione di CO2 del nostro Comune dal 2009 al 2016. L’Amministrazione comunale ha appoggiato questa analisi, nella speranza di sensibilizzare il territorio sul tema del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale.
Dai dati raccolti emerge già un certo miglioramento negli anni, un’ottima base su cui applicare un programma di riduzione dell’inquinamento. Le stime raccolte dall’Assem, per fare un esempio, parlano chiaro: nel 2009 l’utilizzo dell’energia solare era praticamente nullo, mentre oggi può vantare consumi importanti. Se nel 2009 la città ha emesso quasi 39.000 tonnellate di CO2 nell’aria, nel 2016 questo valore si è abbassato ad appena 36.000, con un sensibile calo anche dell’emissione pro capite di anidride carbonica. Un dato in cui San Severino risulta molto più virtuosa di Cingoli e Macerata, altre città della provincia aderenti al Patto dei sindaci.
L’obiettivo di questo patto – riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030 – prevede all’inizio due anni di tempo per la presentazione del progetto. La buona notizia, ha sottolineato Pierandrei, è che il nostro progetto sarà pronto a breve, in anticipo sulle scadenze. Nel frattempo, in attesa che l’Amministrazione presenti il piano, possiamo tutti fare qualcosa: evitare il più possibile di muoverci in auto, ad esempio, oppure limitare l’uso di riscaldamento in inverno e aria condizionata in estate.
Il “brutto” dell’inquinamento atmosferico è che interessa tutto il pianeta. Il “bello”, se così si può dire, è che non serve aspettare un’azione dall’alto per fare qualcosa: possiamo contribuire tutti, anche a livello locale.

Alessandra Rossi

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