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I partenti nella foto di rito davanti al municipio settempedano
I partenti nella foto di rito davanti al municipio settempedano

Più di cento “camminatori” sulla vecchia via Lauretana

Cento e più, tutti a piedi, per rinascere sull’antica via Romano–Lauretana. E’ stata corale la risposta alla manifestazione promossa dall’Università di Camerino in collaborazione, fra gli altri, con i Comuni di San Severino e Treia, la sezione settempedana del Cai, la Pro loco, l’Unione montana, il Gruppo Scouts, il circolo di Legambiente “Il Grillo” e molti altri enti, istituzioni e associazioni. Si è svolta domenica per la Giornata nazionale del c camminare.
L’iniziativa, lanciata per promuovere la riscoperta del vero percorso della direttrice viaria che collegava Roma alle Marche fra Medioevo ed età moderna, ha visto la partecipazione di ben 115 camminatori che sono stati guidati dal presidente della sezione settempedana del Cai, Marino Scattolini. Dopo essersi ritrovati nella centralissima Piazza del Popolo, i partecipanti sono arrivati fino a Treia passando per la chiesa di Santa Maria del Glorioso, poi per la zona panoramica della rupe del Sasso, in direzione di Cesolo, fino ad arrivare a Colmone per poi proseguire per Pitino, dove si è consumato un piccolo ristoro presso l’agriturismo Casal Villanova. Da qui il gruppone ha raggiunto Valcerasa e poi la zona panoramica di Villa Spada di Treia. Infine l’arrivo, festoso, in piazza della Repubblica, a Treia, per il pranzo. Nel pomeriggio alcuni partecipanti hanno anche preso parte all’inaugurazione della nuova chiesa in legno presso il santuario del Santissimo Crocifisso.
Presenti alla partenza il sindaco Rosa Piermattei e l’assessore comunale Vanna Bianconi, oltre che il primo cittadino di Treia, Franco Capponi, assieme a rappresentanti dei vari enti, associazioni e comitati promotori.
La via Romano–Lauretana è una strada che ha segnato indissolubilmente la storia religiosa, economica e culturale delle nostre comunità e che, solo nei decenni più recenti, è stata completamente abbandonata. Quella che per molti secoli aveva rappresentato lo snodo cruciale della “via dritta”, vale a dire un asse strategico che collegava il santuario di Loreto e la Capitale pontificia, è stata ora ripresa, sulla scia di accurate ricerche storiche, dai membri delle sezioni camerte e settempedana del Cai.

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