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I gruppi alla serata conclusiva del Festival
I gruppi alla serata conclusiva del Festival

Folclore: “Terranostra” ha un futuro a dispetto del sisma

Il Festival internazionale del folclore “Terranostra” ha un futuro! Sì, una prospettiva rosea, nonostante il terremoto abbia inferto profonde ferite al centro storico di Apiro e sarà necessario, purtroppo, ancora del tempo prima che il “cuore” del paese possa tornare alla normalità. Gli organizzatori dell’associazione Urbanitas e il Comune, infatti, hanno vinto la loro scommessa: adesso hanno la consapevolezza di poter guardare avanti con maggior ottimismo. Spostare la manifestazione nella pista di pattinaggio e ridurre il numero dei gruppi ospiti – e di conseguenza la durata del festival -, proprio a causa del sisma, rappresentavano due grosse incognite per la riuscita della rassegna. Alla fine, però, il bilancio è molto positivo. “Abbiamo registrato una forte affluenza di pubblico – spiega l’ingegner Federico Ciattaglia, direttore artistico di Terranostra e presidente dell’Urbanitas – e anche nella serata finale, anticipata al 14 agosto, c’è stato un incremento di presenze. Merito dell’alto livello dei gruppi partecipanti che quest’anno provenivano da Cile, Indonesia, Lituania, Messico, Russia e Ungheria. I nostri ospiti sono rimasti favorevolmente impressionati dalla qualità organizzativa del festival: questo, in campo internazionale, è il miglior biglietto da visita per Apiro e il suo evento”. Dunque, un’edizione sperimentale di successo. “Abbiamo cercato di gestire bene lo spostamento dal centro – conclude Federico Ciattaglia – valorizzando al massimo lo scenario naturale della pista di pattinaggio: l’area si presta, il palco è grande e funzionale per i gruppi; lo spettacolo senza dubbio ne guadagna. Il prossimo anno saremo di nuovo lì, ma stiamo già studiando come poter coinvolgere maggiormente il centro storico, magari con iniziative collaterali compatibili con i lavori post terremoto e con le esigenze di sicurezza che richiede una grande manifestazione come il festival”. Insomma, la 47esima edizione ha battuto ogni record e pure il… terremoto.
Ora la versione Terranostra 2.0 si lancia, con rinnovato entusiasmo, verso il traguardo del mezzo secolo di vita.

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