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La frana che da anni si trova in questo stato proprio al confine dei Comuni di Cingoli e San Severino
La frana che da anni si trova in questo stato proprio al confine dei Comuni di Cingoli e San Severino

Tutti in strada per protesta contro abbandono della “502”

Scatta l’occupazione del sedime pericoloso per la pubblica incolumità. L’appuntamento è per giovedì 17 agosto, alle ore 10, in località Sparaceto. Sono invitati tutti i ciclisti e tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei nostri territori”. Inizia così la letta aperta che il sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, scrive per protestare contro lo stato di forte abbandono in cui versa la strada provinciale 502, che attraversa anche il Comune di San Severino. Ecco cosa sottolinea il primo cittadino cingolano:
“Sono anni che la 502 ha subito un degrado del sedime stradale così grave che oramai neppure le autovetture possono transitare senza subire danni.
In un rimpallo istituzionale tra Provincia, Regione e Anas è stato complicato anche per l’Amministrazione comunale capire bene a chi spetta provvedere. Uno scaricabarile che fa della 502 una delle strade statali all’interno del cratere più pericolose d’Italia. Sono giornalieri i danni provocati a ciclisti e motociclisti. E il pericolo che possa accedere qualcosa di grave è incombente sempre, specie per il tratto verso San Severino.
Prima che si registri una tragedia noi “ve lo abbiamo detto!”. Peraltro anche la parte che conduce a Jesi, dalla zona industriale di Mummuiola, richiede un allargamento della carreggiata per consentire il passaggio dell’enorme volume di traffico che parte e arriva alla Fileni. Per essere chiari, tutte queste cose sono state scritte, dette e ridette a chi ne ha la responsabilità. Finora la Regione ha fatto orecchie da mercante scaricando su Anas che, anch’essa non ha brillato certo di sensibilità. Per questa ragione invito tutti a partecipare a questa prima forma di protesta, a cui seguiranno altre -anche clamorose – se non vi saranno segni concreti. Una riunione in cui pedoni e ciclisti potranno verificare lo stato dell’arteria che collega l’entroterra terremotato alla costa. Insomma, un esempio del “menefreghismo” con cui la Regione e lo Stato si occupano dei Comuni terremotati delle Marche”.

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