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L'Altarolo di Lorenzo Salimbeni
L'Altarolo di Lorenzo Salimbeni

L’Altarolo di Lorenzo Salimbeni è tornato a… casa

E’ tornato a casa l’Altarolo di Lorenzo Salimbeni. L’opera, riconosciuta tra le più importanti del Gotico cortese, era stata data in prestito in occasione della mostra “Le Marche per le Marche”, curata da Vittorio Sgarbi. Il prezioso dipinto, una tempera su tavola che raffigura lo sposalizio mistico di Santa Caterina, da alcuni giorni è di nuovo in mostra nelle sale della pinacoteca civica “P. Tacchi Venturi”. Il suo prestito, in occasione dell’evento ospitato ad Urbino, aveva sollevato un ampio dibattito sull’opportunità o meno di permettere il trasferimento, anche temporaneo, di certe opere d’arte. L’argomento era finito pure in Consiglio comunale. “Oltre a valorizzare e far conoscere il nostro ricchissimo patrimonio – sottolinea l’assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, che fin da subito ha appoggiato l’idea di concedere l’opera di Lorenzo Salimbeni a Sgarbi per la mostra “Le Marche per le Marche” – questo prestito ci consentirà di restaurare altri tesori. Non è la prima volta che l’opera esce dalla nostra pinacoteca civica. Precedentemente la stessa  era già stata in mostra a Verona e a Macerata”.

Il “Matrimonio mistico di Santa Caterina” nacque sotto la signoria degli Smeducci. Nel pannello centrale mostra un’aristocratica Santa Caterina che sta ricevendo l’anello del matrimonio mistico da Gesù Bambino sorridente, in braccio a Maria. Essa ha lo sguardo impassibilmente rivolto altrove, ma le sue mani sono occupate nella cura affettuosa del Bambino, carezzandogli la testa e aggiustando il lembo del drappo che lo avvolge sulla sua spalla. La scena è ambientata in un giardino paradisiaco con una grande varietà di rose ma la parte più interessante è il gioco vorticoso delle linee che intessono i panneggi, con le falcate dei lembi a volte ampie, a volte nervosamente arricciate. Il tutto è evidenziato dai colori irreali, accesi e cangianti. Negli scomparti laterali, a figura intera, sono raffigurati i santi Simone e Giuda Taddeo, mentre negli sportelli esterni si trovano le rappresentazioni di San Luca evangelista allo scrittoio e una notevole Pietà, oltre alla data e alla firma.

“E’ stato per noi un privilegio aver potuto contribuire alla mostra “Le Marche per le Marche” – spiega l’assessore Bianconi -. L’importanza dell’evento e la particolare sede dell’esposizione, l’oratorio di San Giovanni a Urbino, come ho avuto già modo di rappresentare sono stati considerati non secondari ma motivo di orgoglio per la città e per il territorio. E’ probabile, infatti, che un visitatore della Mostra urbinate, dopo aver ammirato lo Sposalizio mistico di Santa Caterina si  incuriosisca e venga a vedere le altre opere esposte nella nostra Pinacoteca”.

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