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Domenico Laterza
Domenico Laterza

“Ciao Domenico, uomo buono e di sani principi”

Nei giorni scorsi ci ha lasciato Domenico Laterza, un uomo davvero in gamba che, originario della Puglia, si era stabilito a San Severino ormai da tempo con la figlia Vanda, il genero Francesco e le nipoti Antonella e Maria Concetta. I suoi funerali sono stati celebrati dal vescovo Brugnaro nel tendone del “Don Orione”.

I familiari lo ricordano così. 

“In situazioni come queste si ha sempre la sensazione che le parole siano vuote e che non possano esprimere appieno il papà, il nonno, il fratello, lo zio, l’amico, che siamo qui a ricordare con la nostra presenza e il nostro amore. Questo è il momento del raccoglimento, della meditazione e, perché no, dei ricordi bellissimi che “nonno Domenico” (per molti Minguccio), lascia nei cuori di tutti. Un uomo che ha creduto nella famiglia, nell’amicizia, nella vita aggrappandosi ad essa con tutte le sue forze. Era semplice, buono; era il fornaio della sua città natale, il ragazzo cresciuto con il peso del pane portato sulla spalla. Non solo quel pane che lui trasportava sulla bici… La bici che ha ritrovato a San Severino e sopra la quale era felice di portarci la spesa giornaliera, salutando tanti che al passaggio incontrava. Con il suo carattere aperto e quel sorriso accattivante, Domenico era riuscito a far breccia nel cuore di molti. Era sempre presente nella comunità di San Severino, in ogni circostanza e sempre primo fra tutti. Soprattutto con don Antonio (Napolioni, vescovo di Cremona; ndr), che lo saluta affettuosamente, amava confrontarsi, con fervore, sui temi importanti della Chiesa con la sua dialettica rispettosa. Domenico ci ha insegnato a sostenerci l’un l’altro, a credere nelle nostre forze e a lottare per chi si ama. Ed è in nome di valori e principi così forti che resterà per sempre nei nostri cuori”.

I familiari, inoltre, ringraziano tutto il personale dei reparti di Medicina e Chirurga dell’ospedale di San Severino, in particolare i medici Giovanni Pierandrei e Nazzareno Oddi, i quali, assieme al dottor Giuseppe Tartaglia, si sono presi cura di Domenico nell’ultimo decennio con doti – oltre che professionali – soprattutto umane. La famiglia, infine, rivolge un grazie particolare anche all’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro che ha celebrato il rito funebre.

 

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